“Stranamente e in pieno periodo elettorale la Gas Plus riprende i lavori su Pozzo Morano, lo segnalano decine di cittadini che abitano la zona interessata di Bosco Soprano a Policoro”.
A sottolineare la situazione, con una nota, il movimento No Scorie Trisaia attraverso il suo portavoce Felice Santarcangelo.
“Non conosciamo ancora la tipologia dei lavori e con quali autorizzazioni li stiano svolgendo, considerando che in questo luogo c’è stata una grossa mobilitazione popolare che ha portato il comune di Policoro nella massima assise municipale a dire no a qualsiasi progetto di ricerca petrolifera nel proprio territorio nel 2010.
Pozzo Morano si trova nel letto del fiume Sinni, dove le falde (sono più di una) riforniscono le aziende ortofrutticole della zona e un’importantissima marca di succhi frutti oggetto di recenti e ingenti finanziamenti regionali, dalla falda emungono acqua per uso potabile e irriguo gli agricoltori della zona e persino il consorzio di bonifica che ha una batteria di pozzi di acqua per uso irriguo.
L’area di Bosco Soprano è a rischio idrogeologico e rischio subsidenza come tutte le aree golenali.
Il pozzo di gas Morano dista purtroppo qualche km dal centro nucleare Itrec (secondo sito nucleare italiano per pericolosità).
A Policoro nella valle dell’Agri parallela al Sinni nel 1991 scoppio un pozzo di gas simile e brucio per quindici giorni con conseguenze dirette sulla salute degli abitanti.
Ora su Pozzo Morano (pozzo esplorativo a gas) non esiste alcun controllo sulle acque o monitoraggio delle falde, sull’aria e nessuno si mai interessato in modo specifico alla tutela dei beni e alla salute dei cittadini che vivono intorno a quell’area.
Pozzo Morano fu perforato sotto l’amministrazione De Filippo-Santochirico (ex assessore all’Ambiente), assessore che non tenne alcun conto in alcun modo delle osservazioni tecniche fatte dai cittadini tramite un’associazione politica di Policoro e autorizzò questo pozzo che in nessuna parte del mondo avrebbero autorizzato proprio per le condizioni ambientali particolari, per la presenza di centinaia di cittadini che vivono a pochi metri dall’area interessata e per la vicinanza a un centro nucleare di III categoria.
Ma d’altronde l’esperienza vissuta sulle estrazioni petrolifere in Basilicata in questi dieci anni ha dimostrato che l’incoscienza è figlia dell’arroganza politica e che la politica si piega ben volentieri alle lobby dei rifiuti e delle trivelle senza tener conto della salute dei cittadini, del rispetto dell’ambiente e delle attività economiche autopropulsive del territorio.
A Pozzo Morano vogliamo invitare Pittella (ex consigliere e aspirante governatore) a parlare di rivoluzione democratica agli agricoltori di Bosco Soprano , che invece della rivoluzione democratica sono succubi di un’imposizione dittatoriale di una classe politica miope e incline a una politica che non ha rispetto della dignità e della libertà degli individui.
L’invito è esteso anche agli altri candidati governatori, vediamo se hanno la capacità e il coraggio di affrontare e risolvere i problemi generati da una cattiva politica di gestione del nostro territorio e di dare risposte agli agricoltori, ai cittadini e alle aziende agroalimentari di Bosco Soprano”.