”Il risultato elettorale anche in Basilicata si presta a differenti valutazioni che hanno bisogno di riflessioni approfondite e quindi da sviluppare nelle prossime settimane, per non fermarci ad un primo commento a caldo”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pdl, Franco Mattia che aggiunge: “Intanto, l’astensionismo cresciuto del 6%, sommato al fenomeno delle schede bianche ed in parte nulle fa salire, rispetto alle precedenti consultazioni, a 40-45 mila il numero dei lucani che hanno testimoniato disaffezione al voto. Un comportamento che va compreso in tutte le motivazioni e che ci stimola ad intensificare l’impegno per ricucire il rapporto tra politica-istituzioni e cittadini. Strettamente legata alla disaffezione è la chiara indicazione di voto al Movimento di Grillo che, soprattutto nelle due città capoluogo, intercetta consistenti consensi quali espressioni di protesta e di antipolitica, anch’essi da analizzare con maggiore attenzione, mettendo fine a demonizzazioni o utilizzando categorie di interpretazioni ampiamente superate”.
“Per il Pdl il risultato nazionale è sorprendente – prosegue Mattia – specie perché è avvenuto in un contesto nazionale di autentico assedio al presidente Berlusconi e in un clima di campagna di stampa sempre più aggressivo. In Basilicata il dato al Senato molto vicino al 20% e alla Camera attestato al 19% è sicuramente importante e positivo, tanto più che un raffronto con il 2008 risponde solo ad una logica matematica e non politica per i profondi cambiamenti intervenuti nel centrodestra (e in generale nel sistema politico italiano) negli ultimi cinque anni. Nella conferma di consensi al Pdl lucano leggo un incoraggiamento a proseguire il percorso di rinnovamento dei gruppi dirigenti (ad ogni livello) e di adeguamento della iniziativa sul territorio, superando le gravi difficoltà che si sono verificate nei due capoluoghi di provincia e in alcuni centri specie più grandi del Potentino e del Materano”.
“A partire da questo risultato in Basilicata – conclude il consigliere – possiamo ricostruire il nuovo Pdl più vicino alle esigenze dei cittadini e alla nuova domanda politica, quale alternativa al modello di governo regionale del Pd che subisce una netta erosione di consensi elettorali, un segnale inequivocabile di inadeguata proposta politica rivolta allo sviluppo, all’occupazione e alla crescita civile”.