L’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Crob di Rionero ha completato da pochi giorni la raccolta dei dati sull’incidenza dei tumori in Basilicata (Registro tumori) riferiti agli anni 2005, 2006, 2007, la cui presentazione alla stampa è avvenuta oggi pomeriggio, lasciando trascorrere le sole poche ore necessarie alla organizzazione dei dati stessi.
I dati sono stati presentati dal presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, dall’assessore regionale alla Salute Attilio Martorano, dal direttore generale dell’Irccs Crob di Rionero Pasquale Amendola, dal responsabile del Registro tumori dell’Irccs Crob Rocco Galasso.
Il Registro, voluto dalla Regione Basilicata e che ora avvia le procedure di accreditamento della Basilicata all’Associazione nazionale Registri tumori (Airtum), mostra l’andamento del tasso di incidenza oncologica in regione, rendendo possibile il raffronto con il dato generale nazionale rilevato dai Registri tumori e con quello delle macro aree del Paese (Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole).
Il dato lucano viene anche analizzato per aree basandosi sui territori dei Pois, ossia Alto Basento, Marmo Platano Melandro, Lagonegrese Pollino, Val d’Agri, Vulture Alto Bradano, Bradanica Medio Basento, Metapontino Collina Materana. Stando ai dati raccolti dall’Irccs-Crob, nella nostra regione il tasso di incidenza tumorale mostra che, nella periodo 2005-2007, sono stati rilevati 374,4 casi (popolazione maschile) e 265,2 (popolazione femminile) per 100mila abitanti.
La statistica tiene conto delle persone di età 0-84 anni, popolazione indicata come significativa ai fini degli studi dell’incidenza oncologica dai Rapporti Airtum, ma presenta analogamente a quanto fanno gli altri Registri tumori anche il dato generale che comprende tutta la popolazione inclusa quella al di sopra degli 84 anni.
I due dati mostrano andamenti analoghi.
Quanto allo specifico dei dati, emerge che i lucani si ammalato di tumore, ma l’incidenza è più bassa rispetto al tasso nazionale rilevato dai Registri tumori che in Italia misurano 465,3 casi nei maschi e 336 tra le femmine ogni 100mila abitanti.
Il gradiente geografico vede la nostra regione praticamente inserita nel contesto del dato Sud e Isole (dove si registrano 387, 7 casi tra gli uomini e 284, 2 tra le donne ogni 100mila abitanti) e favorita nella comparazione con le altre tre macro aree del Paese prese a riferimento: Nord Ovest (492 maschi, 341,6 femmine per ogni 100mila abitanti), Nord Est (497,8 – 365,9), Centro (434,1-323,7).
Quanto ai dati tra le diverse aree Pois della regione, il quadro che emerge è variegato, anche con dati disomogenei nei diversi anni all’interno della stessa area.
La ricognizione dei dati fin qui effettuata costituisce la prima fase dell’attività di sorveglianza oncologica.
I dati che sono appena stati consegnati dall’Irccs Crob alla Regione verranno immediatamente inoltrati all’Università Cattolica a cui è stato commissionato uno studio al fine di avere una lettura scientifica dei dati stessi.
Parallelamente, tutte le rilevazioni saranno pubblicate on line (nel rispetto delle normative sulla privacy che nello specifico impongono di non pubblicare dati a dimensione troppo bassa per evitare che a livello locale si possa individuare le persone affette dalle patologie) in modo da essere affidate alla valutazione della comunità medico scientifica e di chiunque ne avesse interesse.
I dati sono stati presentati dal presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, dall’assessore regionale alla Salute Attilio Martorano, dal direttore generale dell’Irccs Crob di Rionero Pasquale Amendola, dal responsabile del Registro tumori dell’Irccs Crob Rocco Galasso.
Il Registro, voluto dalla Regione Basilicata e che ora avvia le procedure di accreditamento della Basilicata all’Associazione nazionale Registri tumori (Airtum), mostra l’andamento del tasso di incidenza oncologica in regione, rendendo possibile il raffronto con il dato generale nazionale rilevato dai Registri tumori e con quello delle macro aree del Paese (Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole).
Il dato lucano viene anche analizzato per aree basandosi sui territori dei Pois, ossia Alto Basento, Marmo Platano Melandro, Lagonegrese Pollino, Val d’Agri, Vulture Alto Bradano, Bradanica Medio Basento, Metapontino Collina Materana. Stando ai dati raccolti dall’Irccs-Crob, nella nostra regione il tasso di incidenza tumorale mostra che, nella periodo 2005-2007, sono stati rilevati 374,4 casi (popolazione maschile) e 265,2 (popolazione femminile) per 100mila abitanti.
La statistica tiene conto delle persone di età 0-84 anni, popolazione indicata come significativa ai fini degli studi dell’incidenza oncologica dai Rapporti Airtum, ma presenta analogamente a quanto fanno gli altri Registri tumori anche il dato generale che comprende tutta la popolazione inclusa quella al di sopra degli 84 anni.
I due dati mostrano andamenti analoghi.
Quanto allo specifico dei dati, emerge che i lucani si ammalato di tumore, ma l’incidenza è più bassa rispetto al tasso nazionale rilevato dai Registri tumori che in Italia misurano 465,3 casi nei maschi e 336 tra le femmine ogni 100mila abitanti.
Il gradiente geografico vede la nostra regione praticamente inserita nel contesto del dato Sud e Isole (dove si registrano 387, 7 casi tra gli uomini e 284, 2 tra le donne ogni 100mila abitanti) e favorita nella comparazione con le altre tre macro aree del Paese prese a riferimento: Nord Ovest (492 maschi, 341,6 femmine per ogni 100mila abitanti), Nord Est (497,8 – 365,9), Centro (434,1-323,7).
Quanto ai dati tra le diverse aree Pois della regione, il quadro che emerge è variegato, anche con dati disomogenei nei diversi anni all’interno della stessa area.
La ricognizione dei dati fin qui effettuata costituisce la prima fase dell’attività di sorveglianza oncologica.
I dati che sono appena stati consegnati dall’Irccs Crob alla Regione verranno immediatamente inoltrati all’Università Cattolica a cui è stato commissionato uno studio al fine di avere una lettura scientifica dei dati stessi.
Parallelamente, tutte le rilevazioni saranno pubblicate on line (nel rispetto delle normative sulla privacy che nello specifico impongono di non pubblicare dati a dimensione troppo bassa per evitare che a livello locale si possa individuare le persone affette dalle patologie) in modo da essere affidate alla valutazione della comunità medico scientifica e di chiunque ne avesse interesse.
Foto: Internet