Lucania Film Festival fra conferme di una formula consolidata e novità di un programma ricchissimo, nonostante diventi sempre più difficile mantenere la promessa racchiusa nelle ambizioni di questo evento, che nonostante una molteplicità di fattori avversi riuscirà anche quest’anno a dare il suo fortissimo segnale di identità attraverso una quattro giorni corposa e multiforme.
L’evento è stato presentato nello splendido Hotel Masseria Torre Fiore di Pisticci. Massimiliano Selvaggi, direttore generale e presidente dell’associazione Allelammie, da sempre soggetto organizzatore del LFF, ha voluto ribadire il valore anche simbolico di una storia di vita lunga 15 anni, che si rinnoverà ancora quest’anno attraverso una offerta completa di appuntamenti. Il binomio fra cinema e musica, in particolar modo, verrà ben sintetizzato dalla presenza di Alessandro Haber, nella duplice veste di attore/regista e musicista. Si rinnova, inoltre, la collaborazione con Urban Experience dell’intellettuale Carlo Infante, che proporrà due nuovi walk show sull’onda del successo già ottenuto nel giugno scorso, all’atto della presentazione del progetto P-Stories, la narrazione del territorio dal basso ideata da Allelammie che, a sua volta, avrà i suoi spazi nell’ambito della manifestazione, alla quale farà ritorno il paesologo Franco Arminio, mentre la chiusura ancora in musica sarà affidata ai francesi Moorings.
Schietto il messaggio di Selvaggi in relazione alle difficoltà organizzative: “Questo festival richiede uno sforzo enorme. Siamo riusciti ad allestire un programma ricco, a dispetto delle grandissimi difficoltà economiche e del cattivo trattamento della giunta regionale, che ha sfregiato il Lucania Film Festival in favore di altri eventi parvenus. Positiva la collaborazione con l’amministrazione comunale, che è nostro partner, ma chiediamo uno sforzo maggiore sulla definizione degli obiettivi di prospettiva”.
Fondamentale il contributo di partner privati come Rabite Servizi Turistici, Banco di Napoli e Fondazione Carical.
Selvaggi, dopo aver presentato la novità di Urban LFF, ovvero l’introduzione di elementi di riqualificazione urbana permanente nei luoghi del Festival, ha chiuso citando l’antropologo Arjun Appadurai: “Un festival, un evento, altro non è che, in piccolo ed in modo forse ingenuamente ma sinceramente idealistico, lo strumento attraverso cui l’immaginazione può esprimere idee di comunità e di vicinato; una “comunità di sentimento” per immaginare e sentire cose collettivamente”.
Il direttore artistico Rocco Calandriello ha aperto con un pensiero di vicinanza al popolo palestinese, una vision che non impedirà al LFF di ospitare film israeliani: “Perché sappiamo ancora distinguere – ha spiegato – qual è la funzione della cultura da cosa fa uno stato dittatoriale”. Ad approdare al concorso finale del Festival sono stati 30 film sugli oltre 1500 candidati alle selezioni: “Sono tantissimi – ha spiegato Calandriello – e permettono di caratterizzare il nostro appuntamento con una sua precisa identità. Per gestirli, in futuro, occorrerà avere una capacità organizzativa ancora più forte”. Il LFF si pone, poi come osservatore delle dinamiche intorno alle quali si sviluppa il cinema del terzo millennio: internet, i social network, la possibilità di poter facilmente accedere ai film. Sono passaggi storici da saper intercettare. La funzione del LFF si dilata, poi, in rapporto all’operato della Lucana Film Commission che porta in Basilicata una serie di produzioni cinematografiche alle quali anche il LFF guarda come soggetto fornitore di servizi per le professionalità che ha saputo sviluppare in questi anni.
Il vice sindaco di Pisticci, Domenico Albano, ha voluto sottolineare l’importanza della “longevità del LFF, che da 15 anni riesce a dar lustro alla città di Pisticci oltre i confini nazionali. Siamo grati ad Allelammie – ha concluso – per il suo impegno in favore di questo territorio, nella certezza che vadano create sempre condizioni migliori affinché questa kermesse diventi un punto di riferimento territoriale”.