«Da piccolo ero grassottello e poco sicuro di me stesso. Grazie alla moda ho trovato il giusto equilibrio. Adesso? Sogno il grande schermo».
Ha le idee chiare Mattia Lo Cascio, l’inarrestabile modello pugliese, nato a Taranto ventiquattro anni fa.
«Da amante delle arti marziali, ho trovato in Bruce Lee il personaggio ideale a cui ispirarmi, soprattutto per la determinazione che possedeva», ci dice. «Stimo molto l’attore francese Julien Greaux. Era molto povero, ma grazie alla perseveranza è riuscito ad imporsi a livello internazionale».
Il successo? «Non è solo bella vita e donne», sottolinea.
Mattia, quando hai iniziato a lavorare come modello?
Ho cominciato il mio percorso in questo settore quasi per caso. Circa due anni fa, quando mi presentai ad un casting nazionale della Janoct. L’idea di intraprendere una carriera lavorativa nel mondo della moda mi entusiasmava parecchio. Con stupore superai la selezione. I risultati non tardarono ad arrivare. Cominciai i miei primi corsi accademici passando dalla dizione allo studio del portamento. Dopo un anno mi scelsero come Testimonial nazionale Janoct 2014 per rappresentare la bellezza in Italia. Seguirono i primi lavori fotografici e le prime campagne pubblicitarie. Nello stesso periodo vinsi il concorso Mister bello d’Italia Puglia e la finale nazionale, aggiudicandomi la fascia di Mister fiction. Attualmente lavoro anche come fotomodello e indossatore per il marchio Legea.
Qual è la cosa che più ti piace di te? E di meno?
La cosa che più amo di me è la testardaggine. Quando voglio qualcosa non mi arrendo facilmente. Questa mia caratteristica ha anche un lato negativo. Sono molto orgoglioso e nelle discussioni voglio avere sempre io l’ultima parola. Nonostante tutto cerco sempre di rimediare agli errori nel migliore dei modi.
In Italia fare carriera è più difficile per una modella o per un modello?
Credo che non ci sia una grande differenza tra i due sessi. Bisogna studiare e lottare per ottenere il successo e, al contrario di ciò che pensano i più, non è solo bella vita e donne. Bisogna coltivare l’ aspetto concreto del mestiere.
Cosa pensi delle proposte indecenti di cui si sente spesso parlare nel mondo dello spettacolo?
Le proposte indecenti esistono e spesso sono accompagnate da grandi promesse. La mia famiglia mi ha insegnato e trasmesso valori autentici come lo spirito di sacrificio. Ecco perché ho fatto una promessa a me stesso: arriverò lontano con le mie sole forze. Preferisco guardare allo specchio un uomo dignitoso, piuttosto che avere del denaro in più guadagnato in modo sporco. Mio padre non l’avrebbe mai fatto.
Quando si parla di giovani e alimentazione molte volte il pensiero corre al mondo della moda, che spesso viene indicato come portatore di stereotipi diseducativi e poco sani. Qual’è il tuo pensiero?
Studio scienze della nutrizione all’Università degli studi di Urbino e, innanzitutto, vorrei spiegare che sana alimentazione non equivale a mangiare solo insalata. Purtroppo la moda viene vista come diseducativa sotto questo aspetto perché alcuni casi di magrezza sono sotto i riflettori. In realtà anche a scuola manca una corretta informazione sull’educazione alimentare. I ragazzi, purtroppo, non sanno come nutrirsi.
Progetti futuri…
Ho intenzione di lavorare ancora nel settore moda, ma la mia più grande aspirazione è il mondo del cinema. Continuerò a studiare recitazione e dizione per avere maggiori opportunità. A settembre prossimo lascerò la Puglia per trasferirmi a Milano, dove mi attendono nuove esperienze lavorative.
Antonello Lombardi