“Quanto dovremo aspettare per la messa in sicurezza della Basentana?”

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“Chi come me percorre quotidianamente un tratto della Basentana, è consapevole dei pericoli che si corrono a causa di una situazione a dir poco disastrosa in cui versa la principale arteria lucana.

Purtroppo non basta un elenco interminabile di feriti e morti per decretare una presa di coscienza collegiale”.

Lo scrive, in un comunicato stampa, Rocco Caramuscio, della sezione di Pisticci di “Italia in Comune Basilicata”.

“Ancora oggi, dopo gli ultimi incidenti in cui hanno perso la vita altre sei persone – prosegue la nota – si fa fronte all’indignazione generale, più che hai problemi di sicurezza, con un bando che interessa solo due chilometri di strada privi di guardrail con quasi 7 milioni di euro di fondi regionali. Lo Stato invece al momento nulla. Nemmeno se ne preoccupa.

I rappresentanti lucani dell’attuale Governo, prima di diventare tali, hanno spesso rivendicato più risorse per le infrastrutture regionali. Ora che hanno l’opportunità di decidere, ci aspettiamo che il loro impegno non venga meno.

Pochi gli interventi autorevoli che hanno supportato il grido disperato dei cittadini. Meritevole l’impegno e la denuncia fatta da alcune associazioni come la Confapi e i sindacati della categoria edile che hanno evidenziato ritardi e disinteresse, invocando il coinvolgimento dell’Osservatorio regionale delle opere pubbliche. Ma anche loro sembrano non riscuotere proseliti tantomeno riscontri.

Gran parte della statale, nella provincia di Matera, oltre a non essere fornita di guardrail, presenta avvallamenti, tratti soggetti a slavine, un manto stradale consumato, rattoppato in vari tratti alla meno peggio e soprattutto, realizzato con bitume non drenante.

Sono queste le cause che poi, in presenza di pioggia, trasformano la Basentana in una vera e propria trappola per gli automobilisti.

In questi giorni di forti precipitazioni, chi è stato costretto a muoversi sulla rete stradale regionale ed in particolare sulla Basentana, ha dovuto dar fondo a tutte le proprie abilità affidandosi anche a una buona dose di fortuna. Ma non si può sempre sfidare il destino.

Ripeto sette milioni e due chilometri interessati. Questa è la risposta congiunta dello Stato e della Regione. E’ facile prevedere che dovremo aspettare ancora molto tempo prima che il tratto materano venga posto in sicurezza. Aspetteremo altre morti per indignarci e inveire contro la politica assente. Passata poi l’emozione del momento ci dimenticheremo, fino alla prossima strage, che quella strada si prende la vita quando meno te lo aspetti. E non sempre la vita degli altri”.

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