“L’amministrazione comunale di Scanzano Jonico tira fuori i muscoli ma lo fa soltanto con i deboli”.
Lo dichiarano, in un comunicato stampa, i consiglieri comunali del è quanto dichiarano i consiglieri del gruppo “Scanzano Libera” Maria Giovanna Merlo e Sabino Rocco Giacco, alla luce dell’ordinanza di sgombero notificata venerdì 20 ottobre alle associazioni che occupano l’immobile sito in via De Gasperi, esprimendo la loro totale solidarietà alle asscociazioni per l’accaduto.
“Da sempre attenti e sensibili a questa problematica – prosegue la nota – abbiamo cercato più volte di attenzionare il sindaco ad intervenire per regolarizzare la permanenza negli immobili comunali dalle varie associazioni, consapevoli che le passate amministrazioni avevano concesso l’utilizzo dei vari immobili in maniera generosa e non proprio ordinata”.
Il gruppo Scanzano Libera venerdì ha presentato una proposta di modifica al regolamento per la disciplina dei beni immobili di proprietà comunale (approvato con delibera di consiglio comunale n. 22/2017); ha nuovamente sottoposto all’attenzione del sindaco, degli uffici preposti e dell’organo consiliare tutto, la problematica affinchè si approdasse finalmente ad una soluzione definitiva; con questa proposta il gruppo Scanzano Libera chiede di modificare alcuni articoli del regolamento integrando l’iscrizione da parte delle associazioni nell’apposito registro regionale e/o comunale e l’anzianità di costituzione delle stesse.
“La nostra proposta di modifica al regolamento – dichiarano i due consiglieri – non è un modo per far perdere tempo; di tempo ne è già passato abbastanza. La problematica dormiva in uno dei vostri cassetti, come tante cruciali questioni che riguardano il nostro paese.
Altro che ostruzionismo; la nostra proposta è volta a sollecitare la vostra triste e lenta consuetudine amministrativa.
Purtroppo abbiamo riscontrato, con nostro rammarico, che quando tentate maldestramente di risolvere qualche problema riuscite soltanto a fare più danni di prima disconoscendo con questo ennesimo vile atto il lavoro sociale e culturale che le associazioni svolgono quotidianamente nella nostra comunità. Ciò che doveva essere risolto in maniera serena ha assunto caratteri grotteschi (e non è la prima volta).
Si è perso il senno della ragione volendo trattare le associazioni alla stregua di altre situazioni di abusi degli immobili comunali.
La nostra non è una condanna al principio di legalità così come il sindaco vuol far passare ma alla poca sensibilità mostrata nella gestione di tale provvedimento verso le associazioni che ogni giorno contribuiscono alla crescita della nostra comunità”.