Carmine Cicala (Lega) è stato rieletto Presidente del Consiglio regionale della Regione Basilicata. 13 i voti a suo favore su 21 votanti. 8 le schede bianche. Dopo l’elezione di Carmine Cicala, l’Assemblea ha completato il rinnovo dell’Ufficio di Presidenza con due votazioni successive. Vicepresidenti sono stati eletti i consiglieri Piro (FI) con 11 voti e Polese con 7 voti. I nuovi consiglieri segretari sono Leggieri (M5s), eletto con 8 voti e Baldassare, che ha ottenuto 10 voti.
Cicala: “Il Consiglio regionale sempre più luogo di confronto”
Il Presidente dell’Assemblea: “Tutti, nessuno escluso, siamo chiamati ad impegnarci concretamente per risollevare i destini di questa terra e per offrire, così, alla Basilicata una nuova opportunità per affrontare, per vincerle, le sfide dello sviluppo”
“Si tratta per me di una grande chiamata alla responsabilità, ad una responsabilità che sento forte, quella di dover rappresentare la massima Assise regionale, la sede fisica e simbolica nella quale la volontà popolare della nostra regione viene espressa ai suoi massimi livelli”. Così il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala, rieletto oggi presidente dell’Assemblea.
“Consentitemi, dunque, di ringraziare tutti i consiglieri regionali, ciascuno di noi rappresenta ogni cittadino lucano. Un popolo che ripone in questa Assemblea speranze ed attese, soprattutto in un momento tanto particolare come quello che stiamo vivendo. Ed è proprio ai lucani che sento di dovere il mio e il nostro primo pensiero, in particolare a quelli più in sofferenza. Un ringraziamento anzitutto a quelle categorie che hanno permesso alla nostra Regione di andare avanti: al personale medico e paramedico, alle istituzioni civili, militari e religiose, al mondo della scuola, del volontariato e della cooperazione sociale, al mondo dell’informazione, e a quanti, nel loro piccolo, hanno dato un contributo nella gestione della pandemia. Una situazione che ha visto un peggioramento negli ultimi mesi a causa della guerra tra Russia e Ucraina. Un evento nefasto che ha gettato l’Europa in scenari che pensavamo essere ormai superati. Anche in questo frangente il popolo lucano ha dimostrato tutta la sua solidarietà nei confronti di una popolazione che scappa dalla morte e dalla devastazione. Parta da questo Consiglio il più grande ringraziamento a chiunque stia partecipando attivamente a rendere meno doloroso e traumatico, per queste persone, lo strazio dell’abbandono della propria patria e della propria famiglia.
Un saluto e un ringraziamento particolare sento di dovere ai componenti dell’Ufficio di Presidenza, al Presidente della Regione Vito Bardi e all’intera Giunta regionale, agli Organismi Consiliari, ai dirigenti e ai dipendenti regionali. Grazie del lavoro che quotidianamente svolgete al servizio della comunità. Un pensiero poi va ai giovani e al mondo del lavoro tutto, alle categorie sindacali come a quelle datoriali ed imprenditoriali. Voi siete parte attiva di un territorio che vuole tornare ad essere centrale nello scacchiere economico del mezzogiorno d’Italia. In questo mio intervento sento di dover rassicurare ciascun consigliere: sarò il Presidente di tutti. Questo è il mio impegno davanti a voi in questa giornata. Quello del Presidente del Consiglio, infatti, è un ruolo molto delicato, nel quale si è chiamati a fare in modo che ciascun consigliere possa veder salvaguardate le proprie prerogative all’interno dell’Assise, al di là della propria appartenenza politica. Questo è stato è sarà un principio fondante il mio agire istituzionale, al quale mi sono sforzato e mi sforzerò di non venire mai meno. In questo contesto, ricordo a me stesso e poi a tutti voi che la mediazione riveste un ruolo centrale, perché è soltanto attraverso l’ascolto e la continua ricerca del dialogo che forze politiche distanti e con diverse sensibilità possono lavorare al meglio e per il solo bene dei cittadini. Viviamo un momento di debolezza sociale, una fase nella quale non è ammesso abbassare la guardia a nessun livello. È il tempo della responsabilità. Ciò non vuol dire livellare le differenze ma rendersi pienamente conto che, mai come in questo momento, occorre una classe dirigente che, al di là dei legittimi punti di vista particolari, sappia unire una visione condivisa di lungo periodo con la capacità pratica di affrontare i singoli problemi che quotidianamente si presentano. Sin dal primo giorno di mandato ho cercato di affrontare il delicato ruolo di Presidente del Consiglio con il massimo impegno, sforzandomi di non venire mai meno al mio dovere istituzionale. L’ho fatto da giovane imprenditore, provando a mettere in pratica quei valori che stanno alla base di una autentica cultura di impresa, quella che ha permeato la crescita economica dell’Italia, creando sviluppo e diffondendo benessere. Buona cultura di impresa vuol dire capacità competitiva, merito, promozione della mobilità sociale, innovazione, formazione costante.
Sono stati tre anni complicati durante i quali, anche come Consiglio, abbiamo dovuto porre rimedio ad una pandemia che di fatto ci ha imposto tempi e capacità di resilienza sconosciute. Ci sono tanti momenti che rimarranno impressi a lungo nella nostra memoria: come dimenticare ad esempio, nel marzo 2020, lo sforzo compiuto per permettere di approvare il bilancio regionale con una seduta in videoconferenza essendo, per una volta, i primi in Italia. In quella occasione siamo riusciti, maggioranza e opposizione insieme, a modificare il regolamento regionale, permettendo così di mettere in sicurezza il Consiglio e consentendo le azioni sanitarie necessarie a contrastare la pandemia. Ancora, mi piace ricordare l’approvazione di due proposte di legge riguardanti l’ ‘Istituzione dell’Osservatorio Regionale sulla Legalità e sulla Criminalità Organizzata e di Stampo Mafioso’ e quella sugli ‘Interventi per la valorizzazione e il riutilizzo di beni ed aziende sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata’. Si tratta di due obiettivi raggiunti anche grazie all’importante lavoro svolto con l’Ufficio di Presidenza, il quale non ha mai fatto mancare il suo supporto e il suo contributo, e per questo sento di esprimere gratitudine a tutti i membri di un organo nel quale abbiamo saputo trovare convergenze utili e creare i presupposti efficaci per facilitare le attività proprie del Consiglio. Tutti risultati che mi permettono di sottolineare il grande lavoro in seno alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative nella quale, nel solco di quanto fatto dai miei predecessori, la Basilicata ha continuato ad essere una regione attiva e propositiva, nell’ambito di una nazione che vogliamo sempre più unita nei fatti, prima che nelle parole. Non vi è difesa del bene comune senza promozione della legalità. Da Presidente del Coordinamento delle Commissioni e degli Osservatori sul Contrasto della Criminalità Organizzata e la Promozione della Legalità mi sono speso a fondo per strutturare collaborazioni stabili con i diversi organismi istituiti a livello nazionale, regionale e locale per il contrasto alle mafie ed alla criminalità organizzata, consapevole della necessità di fare rete per informare ed intraprendere azioni quanto più condivise. Sono temi delicati sui quali occorre fare cultura. La lotta alla criminalità infatti passa attraverso un grande progetto educativo-culturale che consente di allargare l’orizzonte di riferimento dalla lotta alla mafia alla promozione della legalità.
Diffusione dei valori fondanti la Costituzione e lo Statuto regionale, con un’attenzione particolare ai giovani. Abbiamo donato copie della Costituzione e dello Statuto regionale alle scuole, siamo entrati negli istituti – compatibilmente con le restrizioni legate alla pandemia – per discutere del valore altissimo di quei principi costituzionali sui quali sono fondate la nostra Nazione e la nostra Regione. Tutto ciò nella consapevolezza che nulla è conquistato per sempre. Ecco perché, come Consiglio regionale, siamo impegnati quotidianamente in percorsi di cittadinanza attiva, lavorando in maniera costruttiva con le nuove generazioni, per formare cittadini capaci di spirito critico e pronti a generare ambienti sani nei quali il bene comune possa diffondersi e farsi cultura. In una società dalla tinta fortemente relativistica, segnata dalla scomparsa delle grandi ideologie, dei corpi intermedi e, spesso, del concetto stesso di comunità, siamo chiamati a ricostruire dal basso, a riannodare filo dopo filo un tessuto sociale e culturale forte e ben identificato.
Cari Colleghi, sono tante le urgenze che abbiamo di fronte, soprattutto di carattere economico-sociale. Incremento dell’occupazione, investimenti nel settore sanitario, transizione energetica, messa a valore di patrimoni vitali quali l’acqua e i boschi, politiche concrete di digitalizzazione, superamento del deficit infrastrutturale, politiche che contrastino l’inverno demografico dei nostri piccoli centri, modernizzazione del settore agricolo, valorizzazione delle risorse naturali e storico-culturali, pianificazione e implementazione del dopo petrolio, sono temi, tra gli altri, che dovranno vederci protagonisti nei prossimi due anni. E il Consiglio regionale, fulcro dell’attività legislativa, dovrà diventare sempre più il luogo del confronto, per affrontare costruttivamente le tante sfide che l’odierna complessità ci pone di fronte. Tutti, nessuno escluso, siamo chiamati ad impegnarci concretamente per risollevare i destini di questa terra e per offrire, così, alla Basilicata una nuova opportunità per affrontare, per vincerle, le sfide dello sviluppo. E per farlo invito me stesso e tutti voi a sognare in grande, ritrovando l’orgoglio del costruire. Auguriamoci insieme di saper guardare lontano con la saggezza del padre di famiglia, lavorando senza sosta per il bene dei nostri figli e per chi dopo di noi sarà chiamato a vivere da protagonista questa splendida terra che è la Basilicata”.