Sarà riaperta al culto la chiesa e la parrocchia della borgata di Serra Marina di Bernalda.
La decisione è stata comunicata dall’arcivescovo della diocesi di Matera – Irsina Giuseppe Caiazzo nella lettera per il mese missionario straordinario di ottobre.
Nell’occasione sono stati comunicati i primi trasferimenti e nomine che interesseranno anche il Metapontino.
“Le nomine che riguardano la Curia – scrive don Pino – saranno rese note verso la metà di ottobre.
In alcune zone si sta concretizzando, nonostante le inevitabili difficoltà, una pastorale integrata fra più parrocchie (vedi Pisticci), in altre, con la stessa scelta pastorale, con un parroco e altri vicari mantenendo vivo il cammino delle singole parrocchie. Penso a Irsina, a Montalbano, al Metapontino. In quest’ultima zona si avverte, nonostante un discreto numero di abitanti, alla luce dei fatti dolorosi e non risolti della Felandina, di avere una presenza sacerdotale più consistente.
Per questo motivo sarà riaperta al culto la parrocchia e la chiesa di Serra Marina.
Ringrazio i confratelli che hanno accettato di sposare questo progetto”.
Relativamente al Metapontino Don Giuseppe Lavecchia è stato nominato parroco in solidum moderatore della parrocchia di San Leone Magno di Metaponto.
Assieme a lui Don Pasquale Di Taranto, che lascia la parrocchia Santa Maria dell’Episcopio di Montalbano Jonico che ha guidato per trentacinque anni, per diventare parroco in solidum non moderatore della parrocchia di Metaponto e parroco del Santissimo Salvatore di Serra Marina.
Nella frazione bernaldese arriverà anche don Gabriel Maizuka,con l’incarico di cappellano per gli immigrati presso la parrocchia SS. Salvatore di Serramarina (collaborerà con i sacerdoti di Metaponto e Bernalda).
Don Massimo Ferraiuolo diventa invece parroco di sSanta Maria dell’Episcopio di Montalbano; il suo vicario parrocchiale sarà il giovane don Mattia Albano.
“Il mandato che il vescovo affida ai presbiteri e diaconi – scrive ancora l’arcivescovo di Matera – è lontano dal pensiero di una forma di vassallaggio o dipendenza. Se crediamo in quello che diciamo nel Credo, che la “Chiesa è una, santa, cattolica e apostolica”, allora ci rendiamo conto che questo è un tempo di grazia. Fa parte della missione che il Signore continua ad affidare ai suoi presbiteri per mezzo del vescovo che vive la pienezza del sacramento dell’ordine. Anche quest’anno esprimo la mia gratitudine ai tanti confratelli che con spirito di servizio e disponibilità si sono messi in discussione e a servizio dell’intera Chiesa della nostra Arcidiocesi, accogliendo nuovi incarichi e lasciandone altri.
Mi vengono in mente le parole della Presbiterorum Ordinis, quando dice:“Nessun presbitero è in condizione di realizzare a fondo la propria missione se agisce da solo e per proprio conto” (PO 8). Capisco e mi rendo conto (stato d’animo che ho vissuto in varie circostanze) che ogni volta che il vescovo chiede qualcosa di nuovo o ci sono cambiamenti c’è sempre uno stato di umana sofferenza. Ma è altrettanto vero che quando tutto questo, comprese le lacrime, vengono offerte a Dio diventano perle preziose: il ministero diventa più fecondo.
Quest’anno, in sintonia con le prime indicazioni che stanno venendo dal Sinodo che stiamo celebrando, ho pensato di riorganizzare la Curia. La Curia Diocesana consta degli organismi e delle persone che aiutano il vescovo nel governo di tutta la Diocesi (can. 469); è uno strumento a servizio della Chiesa e del suo Pastore. Gli Uffici non sono direttamente “soggetti” di pastorale, ma “strumenti” per il servizio alle Parrocchie e alle Vicarie. Gli Uffici di Curia, quindi l’insieme di tutta la Curia, vanno considerati, visti, attuati più come strumenti/servizio che come soggetti di quella che consideriamo pastorale integrata. Ma c’è di più. E’ necessario il collegamento tra centro Diocesi e periferie: il coordinamento. Senza dimenticare la diversità di approccio anche all’interno delle singole Vicarie: la città non è la collina e queste non sono il mare. Tuttavia le nomine che riguardano la Curia saranno rese note verso la metà di ottobre. Nell’attesa di comunicarvi le nomine degli Uffici di Curia vi affido alla Madonna della Bruna e dei nostri Santi protettori: Eustachio, Eufemia, Giovanni da Matera”.