È stato siglato nei giorni scorsi dai sindacati e dalle organizzazioni imprenditoriali di categoria Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, Coldiretti, Cia e Confagricoltura, dopo circa un anno di trattative, il rinnovo del contratto provinciale dei lavoratori agricoli e florovivaisti del Materano.
Il nuovo contratto interessa circa 20 mila addetti in tutta la provincia, in particolare della fascia metapontina, e prevede un incremento salariale lordo del 2,15% a decorrere dal 1° febbraio 2018.
Tra i punti qualificanti del contratto il richiamo al ruolo della bilateralità con particolare riferimento alla formazione, alla sicurezza e al mercato del lavoro.
Da ambienti sindacali si parla di marzo come possibile data per sbloccare la costituzione dell’ente bilaterale agricolo della provincia di Matera, istituzione che consentirebbe, tra l’altro, di dare corso – come richiamato dalle parti nel contratto – a quanto previsto dalla legge 199/2016, che ha inasprito le pene contro i caporali, e al protocollo “Cura legalità, uscita dal ghetto”, sottoscritto nel maggio 2016 in tema di contrasto al caporalato e allo sfruttamento dei lavoratori.
“Purtroppo siamo state tra le ultime province a rinnovare il contratto – dichiarano i segretari di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, Vincenzo Cavallo, Michele Andriulli e Leonardo Barbalinardo – ma il dato da rimarcare è che siamo finalmente riusciti a dare una risposta alle migliaia di braccianti agricoli che lavorano nella nostra provincia, settore traino di tutta l’economia materana. Ora il nostro auspicio – concludono i tre sindacalisti – è che la controparte datoriale sia coerente a quanto concordato nel contratto per il definitivo avvio dell’ente bilaterale anche nella nostra provincia, uno strumento che può dare, attraverso i suoi servizi, un’ulteriore spinta al settore agricolo materano nel senso di una maggiore qualità e responsabilità sociale”.