A distanza di pochi giorni dall’interrogazione parlamentare, successiva agli eventi criminosi verificatisi nel Metapontino e alla relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia che ha ribadito una sempre maggiore interferenza di atti mafiosi legati ad infiltrazioni di clan nel territorio, il deputato lucano Gianluca Rospi ha presentato in Commissione Affari Costituzionali una risoluzione sullo stesso delicato argomento.
“A causa della sua configurazione geografica – ribadisce Rospi, esponente del Gruppo Misto – la regione Basilicata e soprattutto la sua fascia jonica, negli ultimi anni, sono stati oggetto di una sempre maggiore interferenza da parte degli aggregati criminali confinanti, disposti ad interagire con le consorterie locali al fine di espandere i propri affari illeciti. Numerosi sono stati gli atti criminosi verificatisi principalmente nell’alto ionico calabrese, nel metapontino e nella provincia di Taranto, con la fascia lucana che è stata territorio di scontro tra le due principali associazioni a delinquere di stampo mafioso, la ‘ndrangheta calabrese e la mafia tarantina, per il controllo dello stesso territorio. In particolare, di recente, nei territori di Policoro e Scanzano Jonico si sono verificati numerosi conflitti a fuoco tra diversi pregiudicati, che solo per un caso fortuito non hanno provocato vittime tra la popolazione, mentre nel maggio scorso a Montescaglioso, paese del materano che si affaccia sullo Jonio, vi è stato un grave fatto di sangue che ha coinvolto un pregiudicato della vicina Pomarico, ucciso con metodi di stampo mafioso. Bisogna ricordare anche che – aggiunge il parlamentare – tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, sono stati numerosi gli arresti eseguiti dalle forze dell’ordine a seguito delle inchieste “Centouno” e “Vladimir” che hanno interessato diverse aree del Metapontino e soprattutto Scanzano Jonico, comune quest’ultimo per il quale, sul finire dello scorso mese di dicembre, è stato deliberato lo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazione mafiosa; tra le attività criminali maggiormente effettuate sul territorio ionico vi sono la gestione del racket delle estorsioni, in particolare nei confronti delle imprese ortofrutticole che rappresentano il traino per l’intera economia locale, gli incendi dolosi al fine di intimidire la popolazione e gli imprenditori, le rapine, lo spaccio di droga e diversi tentati omicidi, tutti caratterizzati dall’utilizzo di metodi mafiosi.
E questo susseguirsi di attività criminali comporta un continuo stato di paura nell’intera comunità locale che ogni giorno vive nel timore di minacce e ripercussioni, data la posizione geografica di un’area da anni centro di incontro di due delle maggiori associazioni a delinquere presenti sul territorio nazionale.
Una sezione della Direzione Investigativa Antimafia nel Metapontino – conclude l’On. Rospi – risulterebbe fondamentale per la sua posizione baricentrica e strategica in quanto coprirebbe tutto l’arco dell’alto ionio calabrese fino alla città di Taranto, al fine di contrastare queste associazioni e le loro attività criminali; pertanto, il parlamentare, con la risoluzione depositata, che sarà discussa in Commissione e poi, una volta approvata, andrebbe ad impegnare il Governo, punta all’attivazione, in uno dei comuni del Metapontino, di una sezione operativa della Direzione Investigativa Antimafia, al fine di presidiare tutta la fascia ionica e tutelare maggiormente i cittadini dalle attività criminali in aumento, ed a potenziare l’organico delle forze dell’ordine sul territorio così da poterlo meglio presidiare e contrastare le attività criminali in continuo aumento”.