Ritiro spirituale per i sacerdoti della diocesi di Tursi – Lagonegro

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Nella Festa del Sacro Cuore, Giornata per la Santificazione dei Sacerdoti, si è tenuto il Ritiro Spirituale del Clero della diocesi di Tursi Lagongro a Lauria, nella Chiesa che conserva le spoglie mortali del beato Domenico Lentini, nell’anniversario dell’ordinazione sacerdotale del Santo sacerdote lauriota avvenuta a Marsiconuovo l’8 giugno 1794.

Nell’anno in cui ricorre la speciale ricorrenza del ventesimo anniversario della beatificazione del sacerdote di Lauria, il vescovo, nella meditazione, dopo aver invitato a ricordare anche i preti morti negli ultimi anni, ha invitato i sacerdoti e i diaconi presenti ad andare con la mente all’incontro primo da cui è iniziato il percorso di risposta alla chiamata ricevuta dal Signore, a quell’incrocio di sguardi con Gesù buon pastore che ha dato origine al cammino di risposta vocazionale.

“Nella preghiera accade questa esperienza – si legge in una nota dell’Ufficio Comunicazione della Diocesi – nel dialogo con il Signore si può giungere al Tabor perché nella rigenerazione delle motivazioni diventa più fecondo anche l’apostolato. La preghiera permette ai presbiteri di conservare al primo posto la gloria del Signore per non cadere nella mondanità spirituale (EG 93) che talvolta passa anche nei riti e nei gesti liturgici. Il Lentini ha cercato solo il gusto di Dio riconoscendolo il suo tesoro, il suo unico bene, il tutto della sua vita. La vita del Lentini, famoso per la carità operosa, mostra la gioia di un uomo non ripiegato su se stesso, la serenità di un uomo riuscito perché la sua umanità è pienamente realizzata nel suo sacerdozio. Non ci sono distanze tra ministero sacerdotale e la vita: è felice di essere ‘prete e basta’. Il prete triste ha bisogno di altro rispetto al suo sacerdozio. Il sacerdote realizza l’unità della propria vita nella missione stessa della Chiesa.

Il vescovo ha ribadito che occorre che i presbiteri tendano sempre più a identificare la vita con il ministero. La missione di Gesù è espressione della consapevolezza che ha di essere Figlio del Padre. Così per il Lentini: il suo stile di vita diventa ‘epifania della presenza di Dio’ nel suo cuore e del suo processo di ascesi, un cammino di santificazione che passa attraverso il servizio alla gente.

Gaudete et Exsultate, al numero 138 afferma: “la Chiesa ha bisogno di missionari appassionati, divorati dall’entusiasmo di comunicare la vera vita”. Domenico Lentini è un prete senza nessun ruolo. La sua sicurezza non dipende da una carica, da una parrocchia o da un ruolo. Il suo cuore è libero per la missione sapendo che il territorio e il mondo sono il campo in cui deve operare. Lo stile missionario garantisce la libertà dalle cose, dalle persone. La diocesi di Tursi-Lagonegro ha bisogno di preti missionari, felici di essere preti con uno stile di vita che risplenda dell’incontro con Cristo. Questo libera dalla logica del possesso e dalla tentazione del potere e abilita a un servizio più grande che permette di essere preti come la Chiesa chiede e come i preti santi mostrano possibile”.

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