A fine aprile, in attuazione a quanto stabilito dall’art.3, D. Lgs. 156/2012, il Comune di Rotondella ha formalmente richiesto al Ministero della Giustizia il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace in quanto la sua “totale soppressione costituirebbe un notevole pregiudizio” sia per il Comune jonico “che per le comunità dei centri dell’area”, compresi nella circoscrizione di quello che un tempo era il vecchio “Mandamento di Rotondella” e che oggi conta complessivamente 18.720 abitanti.
Si è trattato di riproporre una volontà già espressa in precedenza, arricchita dall’adesione formale alla proposta dei Comuni di Colobraro, Nova Siri, San Giorgio Lucano, Tursi e Valsinni, deliberate dalle rispettive Giunte comunali, per una gestione in forma associata dell’importante Ufficio con delega al Comune di Rotondella per le funzioni amministrative.
Da sottolineare che per il mantenimento del presidio saranno i Comuni a farsi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle rispettive sedi (quantificato, al momento, in 24mila euro), nonché del fabbisogno del personale amministrativo per il quale viene ipotizzato l’impiego di unità provenienti dalle disciolte Comunità montane ed il cui costo verrebbe assunto dalla Regione Basilicata, pur restando di esclusiva competenza del Ministero la determinazione della pianta organica. Sempre di competenza del Ministero saranno altri costi quali il compenso per il magistrato onorario e le spese per la formazione iniziale del personale amministrativo.
Nella richiesta viene evidenziato che l’Ufficio del Giudice di Pace di Rotondella ha garantito sino ad oggi un “servizio giustizia agevolmente fruibile, prossimo alle esigenze dei cittadini e delle imprese” e che, pertanto, la scelta di mantenerne l’esistenza “si muove certamente nell’ottica di rendere il meno pregiudizievole possibile per il territorio ricadente nella sua competenza la scelta governativa di ridefinire l’assetto territoriale degli uffici giudiziari del Paese”. Successivamente all’esito della valutazione da parte del Ministero della Giustizia, i sei Comuni stipuleranno un’apposita convenzione che disciplinerà i rapporti tra gli stessi , compresi quelli patrimoniali.