Attesa dai dializzati, invocata dalle popolazioni locali, promessa dalla Regione Basilicata e dall’Azienda Sanitaria di Matera, la dialisi di Tinchi è realtà.
Venerdì il Dipartimento Politiche della Persona della Regione ha notificato all’Azienda sanitaria l’accoglimento della domanda di accreditamento istituzionale, in altri termini la autorizzazione provvisoria ad erogare da subito le prestazioni dei più elevati livelli qualitativi.
La nuova dialisi di Tinchi sarà perciò inaugurata sabato 21 ottobre: taglio del nastro affidato al Presidente della Giunta regionale di Basilicata Marcello Pittella. Il Governatore lucano, nel corso di un incontro con gli esponenti del comitato locale di difesa dell’ospedale, aveva assunto il solenne impegno della Regione ad avviare insieme alla Asm le procedure per la costruzione di un nuovo polo di dialisi. In tempi record, l’Azienda sanitaria ha bandito una gara di project financing aggiudicato all’Ati Spindial Dialpoint. Per non gravare della spesa il bilancio pubblico, la gara ha previsto che alla costruzione e alla gestione per 9 anni della dialisi provveda con risorse a suo carico l’appaltatore privato, mentre alla ASM compete l’impiego di personale medico e paramedico occorrente, nonché il coordinamento complessivo dell’attività sanitaria.
Il corpo di fabbrica (costato circa 1,3 milioni di euro) ha estensione di oltre 600 m² per 15 posti letto (elevabili a 17) più 1 posto letto cosiddetto contumaciale per pazienti che devono rimanere separati. Sono inoltre presenti locali cucina ed aree esterne attrezzate. Un altro milione di euro circa è stato speso per l’arredamento ed i macchinari -i più moderni- di dialisi. I posti letto di dialisi di Tinchi rispondono perciò ai più stringenti standard internazionali. Gli impianti sono in rame, ad esempio, per prevenire il rischio legionella. Al termine dei 9 anni la gestione passerà alla ASM che, come da bando di gara, diverrà proprietaria sia del fabbricato sia di arredi e strumenti medicali.
“Il Presidente Pittella -afferma il direttore generale dell’Asm Pietro Quinto- aveva promesso ai cittadini che la dialisi sarebbe presto diventata realtà. Un minuto dopo aver assunto l’ impegno solenne, affidò all’Asm il compito di trasformarlo nella nuova dialisi di Tinchi. Ciò che, con il sostegno della Regione, abbiamo fatto come sempre in tempi record con bando, affidamento e costruzione della dialisi da manuale della buona amministrazione. E per non gravare le casse aziendali di costi importanti -spiega il manager- abbiamo adoperato il non diffusissimo meccanismo della finanza di progetto, che ci consente di inaugurare una dialisi modernissima ed assicurare cure con personale sanitario e la direzione dell’Asm. Un piccolo capolavoro tecnico finanziario, che dà tanto ai dializzati con una minima spesa annua e la certezza che a scadenza di contratto anche beni ed immobili diverranno pubblici”.