Sono passati diciotto anni dal 26 luglio del 1993, quando Vincenzo De Mare, autotrasportatore di Policoro, fu ucciso con due colpi di pistola mentre si trovava nel suo podere a Scanzano Jonico, in località Terzo Cavone.
Un delitto avvolto ancora oggi nel mistero, per il quale nessuno è stato riconosciuto colpevole e assicurato alla giustizia.
Proprio per ricordare il tragico episodio e una persona conosciuta e stimata, l’associazione Libera e l’amministrazione comunale di Scanzano Jonico hanno organizzato, martedì sera in corso De Gasperi, un pubblico incontro, al quale hanno partecipato, tra gli altri, la figlia di Vincenzo De Mare, Daniela, il primo cittadino Salvatore Jacobellis e l’assessore Giuseppe Stasi, e Franco Devincenzis di Libera.
“Abbiamo il dovere di ricordare – ha detto il sindaco – qualunque sia la matrice a Scanzano una mano ha sparato e ha prematuramente spezzato la vita di un uomo.
E’ un diritto della famiglia De Mare conoscere il volto di chi ha premuto il grilletto, è un dovere civico che questa comunità ha nei confronti di una famiglia che ha perso il suo congiunto in una maniera così drammatica.
La verità deve venire fuori – ha aggiunto – ci sa deve dare un indizio alla polizia e agli inquirenti per arrivare ai colpevoli di questo delitto”.
“Diciotto anni fa, proprio verso quest’ora – ha aggiunto la figlia di Vincenzo De Mare, Daniela – trovammo nostro padre senza vita.
A sparargli una persona di cui non conosciamo né il volto e né i motivi.
Vogliamo giustizia per nostro padre, una brava persona, un onesto cittadino – ha detto ancora – chiunque abbia prove da fornire lo faccia, anche in forma anonima, solo così potremo avere la verità che aspettiamo da diciotto anni”.
A partecipare all’incontro anche Carla Poli, del Centro Riciclo di Vedelago, comune del trevigiano, che è intervenuta sull’altro tema previsto nel dibattito “Rifiuti, dall’emergenza ambientale alla proposta di riciclo integrale”.
La Poli ha parlato dell’esperienza del centro veneto, capace di riciclare fino al 98% della spazzatura prodotta.
In tal modo i Rifiuti, da emergenza ambientale e settore di guadagno per la criminalità organizzata, diventano una risorsa economica per il territorio.