E’ stato presentato venerdì 23 agosto davanti alla Prefettura di Matera l’appello a scendere in strada del Forum delle Terre di Dignità rivolto ai cittadini di Matera e Provincia, ai Sindaci, alle Associazioni e Movimenti con le richieste alle Istituzioni.
Cinque le richieste che, muovendo dall’urgenza di scongiurare l’ennesimo fallimento delle Istituzioni sulla Felandina, chiede di affrontare la questione dei lavoratori braccianti del Metapontino fuori dai Tavoli “ordine pubblico” per dare risposte serie ed all’altezza “della civiltà e della storia” delle nostre comunità, nell’interesse dei cittadini, dei lavoratori e degli agricoltori del territori:
1) Che la Regione renda immediatamente disponibili per la Provincia di Matera i soldi messi a disposizione dell’UE per l’accoglienza (e fermi a Potenza) in modo da dare una prima risposta civile;
2) Che la Prefettura di Matera indichi con chiarezza quale è la proposta per evacuare la barbarie della Felandina (anche ascoltando le persone che vi vivono riunite in comitato) prima di effettuare lo sgombero, nei tempi per cui i braccianti che vi vivono possano ottenere il salario che spetta loro per le attività in corso e che abbiano un’alternativa dignitosa anche temporanea per evitare che si riformino inevitabilmente accampamenti di fortuna e garantendo il diritto alla salute, all’informazione e alla cittadinanza,
3) Che si componga presso la Regione un Tavolo permanente con il pieno coinvolgimento dei Comuni, delle forze sociali e sindacali e del volontariato civile impegnato per affrontare il tema del superamento dei ghetti,
4) Che si realizzi un piano organico per gestire le campagne di raccolta;
5) Che vengano realizzate misure regionali per garantire, con l’attuazione delle norme sui diritti del lavoro e contro il caporalato, il pieno diritto delle imprese agricole a realizzare reddito assicurando servizi e il rispetto del prezzo minimo al campo intervenendo sulla speculazione commerciale e finanziaria
Nella Conferenza stampa hanno partecipato un folto nucleo dei componenti il neonato Comitato Braccianti della Felandina, Yvan Sagnet presidente dell’Associazione NoCap e Gianni Fabbris di Altragricoltura per il Forum delle Terre di Dignità.
Dopo la Conferenza stampa una delegazione ha incontrato in Prefettura il Capo di Gabinetto Luciana Gai, per consegnare il Documento e il programma della manifestazione di Lunedì 26 agosto.
Alla dirigente della Prefettura, in un incontro durato circa 45 minuti, la delegazione ha sottolineato come ci siano strumenti e risorse che però in questi anni in Provincia di Matera non sono stati messi in campo e che, al contrario, se lo fossero stati avrebbero potuto al territorio di affrontare la situazione in maniera corretta. In particolare è stato ricordato al Capo di Gabinetto come siano inevase in Provincia di Matera le norme sull’Agricoltura di Qualità che accompagnano le misure contro il caporalato e che avrebbero permesso di gestire adeguatamente il tema dei servizi e dell’accoglienza e come le risorse previste dal PON (messe a disposizione dall’UE) che rendono disponibili per l’accoglienza in provincia di Matera quasi un milione di euro sono ferme a Potenza in un cassetto della Regione.
Gli intervenuti hanno sottolineato che il ghetto della Felandina non è certo una “emergenza improvvisa” dal momento che sono oltre dieci anni che il fenomeno dei campi dei migranti in occasione delle campagne di raccolta si manifesta; “le istituzioni non possono girare la testa dall’altra parte e non possono lavarsi la coscienza continuando a rispondere in termini di sgomberi senza dare soluzioni e lasciando gli agricoltori e i cittadini del territorio soli di fronte ai problemi”.
Chiara è stata la richiesta al Prefetto da parte delle Associazioni riunite nel Forum: “sospendete le procedure per lo sgombero per il tempo strettamente necessario a dare risposte anche perchè si creerebbero situazioni di danno grave ai lavoratori, molti dei quali devono ancora percepire il salario per il lavoro che stanno facendo; altri, invece, regolarmente ingaggiati ed al lavoro potrebbero essere licenziati perdendo il lavoro (con danno anche per le imprese) e il diritto al soggiorno se non possono dimostrare di avere una residenza”.
Al Capo di Gabinetto, la delegazione ha prospettato una serie di soluzioni che potrebbero essere attivate anche nel giro di poche settimane per opitare circa duecento persone se solo ci fosse la volontà di affrontare le questioni alla radice invece che riprodurre ancora una volta (sarebbe la quinta in qualche anno) nuovi campi illegali da qualche altra parte del Mertapontino.
Alla Prefettura di Potenza è stato poi presentato il programma della manifestazione di lunedi 26 maggio che muoverà dal Campo della Felandina per arrivare a Serramarina dove si terrà l’assemblea con l’invito alle istituzioni di territorio ed ai cittadini di partecipare. In quella occasione verrà adottato un ulteriore documento che nel pomeriggio di lunedi verrà consegnato al Prefetto poer essere poi portato alla Regione con la Richiesta che le istituzioni regionali si facciano parte dirigente dando il segno di una risposta dalla Basilicata che unisce gli interessi degli agricoltori, dei braccianti e dei cittadini tutti avvicinando le istituziuoni all’impegno dei cittadini.
Mentre è in pieno sviluppo il lavoro per preparare la Manifestazione di lunedi, sono convocate per sabato sera due differenti riunioni: una alle ore 18 fra le associazioni aderenti al Forum ed un’assemblea al Ghetto della Felandina con i braccianti.