“I servizi sanitari offerti agli abitanti del Metapontino devono essere un diritto consolidato, una conquista di questo territorio che non può essere, tra le tante spoliazioni, privato persino di una eccellenza, ricominciamo quindi a parlare di Ospedale unico. Parliamo di Chirurgia Vascolare per le ulcere e le ferite difficili del presidio di Tinchi e Policoro in rete, che porta sicuramente un introito nelle casse della sanità lucana sul territorio”.
Lo si legge in una nota del Comitato in difesa dell’Ospedale di Tinchi.
“Un servizio che negli anni ha macinato con successo migliaia di interventi di chirurgia e microchirurgia ambulatoriale – prosegue la nota – e che non fu attivato mai nulla del potenziamento circa il protocollo voluto dal Comitato e approvato con delibera n.321 nel 2014 come centro di riferimento aziendale in rete, ma potenziando, l’anno successivo, uno analogo a Matera. Quel servizio sottovalutato e ridotto dalle vecchie amministrazioni, ancora oggi riscontra interventi chirurgici di elevata complessità presso il presidio di Policoro, per cui ricordiamo che già anni fa Tinchi e Policoro non contavano nulla.
Di recente, spiega il responsabile specialista di Tinchi affiancato dalla sua equipe: “è stato effettuato con successo un intervento complesso in un arto inferiore post traumatico utilizzando dopo pulizia chirurgica le cellule delle stesso paziente purificate ed isolate attraverso un sistema filtro e iniettate nei tessuti necrotici ed infetti dell’arto utilizzando una innovativa e straordinaria tecnica chiamata: “chirurgia rigenerativa.”
“In molti casi” – continua lo specialista – “i tessuti colpiti danno scarsa capacità di autoguarigione, ma con l’ausilio di quella che oggi viene definita medicina rigenerativa, ovvero di autoriparazione e autorigenerazione dei tessuti danneggiati, si sfrutta la capacità riparativa biologica di alcune cellule dell’organismo che risulta fondamentale per la cura e la risoluzione delle lesioni difficilmente trattabili destinate, in alcuni casi, ad amputazioni gravi o meno gravi.”
Quella di Policoro quindi, per i pazienti diabetici con lesioni difficili acute risulterebbe una chirurgia innovativa e straordinaria per la pronta guarigione. Alla regione e all’Asm si chiede meritocrazia e interesse per il territorio e l’utenza. Chiediamo che la cronicità sia spostata a Tinchi che deve divenire Ospedale unico con Policoro e punto di raccordo tra territorio e l’ospedale con ambulatori di diagnostica strumentale; chirurgia ambulatoriale con i reparti specialistici per la cronicità. Parliamo sempre nell’interesse della povera gente in difficoltà che proviene anche dalla Campania e dalla Puglia, perché non possono curarsi, perché bisogna continuare a difendere e a sostenere il sistema sanitario lucano contro le clientele, perché c’è bisogno che si proceda alla creazione di una rete sanitaria sul territorio con un ammodernamento e una specializzazione della struttura territoriale a tutela della salute di tutti”.