“Come consiglieri comunali del “Gruppo Civico – Bernalda e Metaponto” prendiamo atto che le estenuanti trattative ed il nostro accorato appello al sindaco di fare un passo indietro rispetto alla sua adesione alla Lega, per salvare un progetto equilibrato, fondato sull’impegno di diverse sensibilità politiche, ad oggi non hanno sortito risultati, poiché il sindaco resta fermo sulla sua scelta individuale. Il dato più avvilente è che il risultato di riunioni di ore ed ore con i gruppi consiliari viene puntualmente disatteso dal sindaco che, in spregio agli esiti di dette riunioni, continua a fare e decidere in totale autonomia, andando oltre il perimetro tracciato negli incontri”.
Lo si legge in una nota congiunta dei consiglieri del “Gruppo Civico” Eliana Acito, Domenico Calabrese, Donato Dimonte, Nicola Grieco, Barbara Lombardi e Saverio Sarubbo.
“Ne è prova – proseguono i consiglieri – l’individuazione di un assessore alla cultura in luogo di un assessore al bilancio, per gli adempimenti di giunta propedeutici a questo appuntamento dell’ente. Oggi, addirittura, ci ritroveremmo di fronte all’imposizione di una intera giunta comunale, sulla quale, in verità, si vocifera ormai da giorni (anche con articoli di stampa ad oggi non smentiti) e già presentatasi agli uffici, nonostante non vi sia, al momento, alcun atto formale di nomina pubblicato. Con questo non intendiamo certamente esprimerci sui profili che pare siano stati individuati, ma non possiamo esimerci dall’evidenziare che questo passo del primo cittadino marcherebbe una cesura ancora più netta dalla maggioranza con la quale è stato eletto e allontanerebbe tutti definitivamente dalla risoluzione della crisi. Un passo che di fatto dimostrerebbe la sua volontà di bypassare quasi l’argomento pur di andare avanti con le sue posizioni. A questo punto la domanda sorge spontanea: questo ulteriore passaggio autonomo di nomina di una giunta su cosa poggia? In altre parole, non avendo intenzione di chiudere la crisi in adesione alla nostra proposta, la nuova giunta, alla quale auguriamo sin d’ora un proficuo lavoro, di quale maggioranza sarebbe espressione? Di certo non potrà esserci da parte nostra sostegno ad un progetto che cambierebbe totalmente fisionomia e impostazione. Oggi restiamo dunque con questi interrogativi, che non dovremmo essere i soli a porci, e vogliamo sottolineare che il toto-assessori non ci appassiona affatto. Ciò che ci interessa è ribadire ancora la nostra irremovibile istanza, auspicando esclusivamente una discussione seria e rispettosa sulla chiusura della crisi, sempre che questa sia volontà comune, unico obiettivo che ci ha visti finora profondere il nostro impegno”.