“Accompagnati dai dirigenti di “Spindial” abbiamo fatto un nuovo sopralluogo per verificare lo stato del cantiere e i tempi di realizzazione del progetto per la nuova dialisi a Tinchi. Con i dirigenti del gruppo di progettazione, della direzione dei lavori e dell’impresa esecutrice abbiamo visitato la struttura e constatato lo stato di avanzamento dei lavori che proseguono normalmente; i dirigenti hanno spiegato che durante i lavori non ci sono stati né rallentamenti né interruzioni, e che l’opera è in fase di ultimazione. Attualmente i lavori sono nella fase delle opere edili interne e quelle impiantistiche, con le tramezzature che sono realizzate in carton-gesso, alla sistemazione del moderno impianto di osmosi per la sala trattamento (di 15 posti letto), alle tubazioni per i gas medicali, agli impianti di riscaldamento e di condizionamento, fino alla realizzazione del pavimento in PVC e del controsoffitto per nascondere alla vista gli impianti. Successivamente l’arredo”.
Inizia così il comunicato del Comitato in difesa dell’Ospedale di Tinchi dedicato al sopralluogo effettuato nel cantiere del nuovo centro dialisi del nosocomio metapontino.
“Hanno spiegato – continua la nota – che l’accesso agli spogliatoi dei pazienti avverrà dall’area attesa, ma questi, una volta cambiati, entreranno direttamente nell’area controllata attraverso una seconda porta negli spogliatoi. Per quanto riguarda i pazienti isolati (i pazienti infettivi) questi una volta cambiati entreranno direttamente nel locale dialisi contumaciale, senza accedere alle altre aree riservate ai pazienti non infettivi. Una cura particolare e accurata, posta proprio per evitare la sovrapposizione dei percorsi, in special modo tra quelli interni all’area di trattamento e quelli per il pubblico in attesa. Per i termini di consegna, il direttore della gestione Tecnica della Asm Nicola Sannicola (RUP), ha precisato che i lavori hanno consentito di rimodulare alcuni elementi per migliorare la progettazione tecnica dell’opera, e che a fronte di tali compiti, è stato necessario allungare i tempi con qualche ritardo. I lavori stanno procedendo molto bene. Il centro verrà consegnato e avviato ad Aprile.
Il Comitato ha voluto rappresentare con vigore la volontà di seguire con estrema attenzione e continuità l’esecuzione dei lavori sia per vigilare sul cronoprogramma sia per intervenire tempestivamente allo scopo di superare eventuali ostacoli e imprevisti che dovessero insorgere. Chiediamo puntualità e accelerazione!
Di altro tenore invece, la situazione relativa alle autorità del dipartimento alle Politiche della persona di competenza regionale, per l’autorizzazione da parte della Giunta Regionale, circa l’apertura di un altro centro dialisi nel comune di Policoro con la deliberazione n. 1394 del 30 novembre 2016, e le nostre domande ancora oggi prive di riscontro. Mai alcuna risposta sia in senso positivo che negativo ci è giunta, anche a favore di una struttura che necessita, per ottenere risultati di qualità, di una determinata affluenza in termini di pazienti, personale e tecnologie che saranno all’avanguardia. Un servizio pubblico che deve essere tutelato anche per il bene dei pazienti stessi, per cui riformuliamo le nostre domande: Perché la Regione ha dato il via libera per l’apertura di un altro centro dialisi? Assisteremo a un indebolimento graduale del servizio che fa gola al privato? Pretendiamo delle risposte!”