“Un sistema – spiega Macchia – che invece di semplificare la vita ai cittadini, in particolare alle persone più fragili, la complica con procedure farraginose e cervellotiche che fanno da deterrente all’esercizio dei diritti sociali e che paradossalmente finiscono per scoraggiare molte famiglie, specie quelle più esposte a fenomeni di fragilità e marginalità. Siamo consapevoli – continua il sindacalista della Cisl – che l’accesso ai servizi sociali si andrà sempre più trasferendo sul web ma siamo preoccupati che tale tendenza, se non opportunamente governata, possa portare all’esclusione delle fasce socialmente più deboli. Reputiamo che i soggetti beneficiari di tale misura abbiano una grande difficoltà a presentarsi di persona presso gli uffici preposti per attivare lo SPID”.
Per Macchia “occorre pertanto porre urgente rimedio ad una situazione che vede i più deboli della nostra comunità vittime di un’applicazione tecnologica che dovrebbe essere al loro servizio e non il contrario. Per tale motivo riteniamo opportuno prevedere nella procedura la possibilità della delega alla persona che si prende cura della loro non autosufficienza per svolgere tutti gli adempimenti amministrativi previsti o altra soluzione purché vada nella direzione di consentire in maniera più completa l’esercizio del diritto di cittadinanza alle persone non autosufficienti. Inoltre, è necessario prorogare i termini di presentazione delle istanze al fine di recuperare tutti coloro che, scoraggiati dalla impraticabilità tecnica della procedura di presentazione della domanda, pur avendone i requisiti, avevano rinunciato ai benefici previsti”, conclude il segretario aggiunto della Cisl.