Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar Lazio di Roma) chiamato a giudicare sul ricorso avverso lo scioglimento del consiglio comunale di Scanzano Jonico per infiltrazioni mafiose, proposto dall’ex sindaco Raffaello Ripoli e da altri consiglieri comunali, accogliendo la richiesta formulata dai predetti a mezzo dell’avvocato Gianni Di Pierri, ha ordinato al Ministro dell’Interno ed alla Prefettura di Matera di depositare entro 90 giorni agli atti di causa le relazioni su cui è stato fondato il citato decreto di scioglimento, nella loro forma integrale cioè senza gli innumerevoli “omissis” che le caratterizzano.
Questo sia perché la produzione in forma integrale è “propedeutica” alla decisione, sia per garantire ai ricorrenti il pieno esercizio del diritto di difesa, altrimenti chiaramente compromesso.
“È il provvedimento che speravamo di ottenere in questa fase del giudizio – ha commentato Ripoli, che ha espresso piena fiducia nell’operato della magistratura – bisogna offrire il quadro completo, reale e documentato dei fatti che sono stati riportati nelle relazioni prefettizie, solo così l’autorità giudiziaria potrà rendersi conto della inesistenza dei grotteschi addebiti contestati e della piena, totale ed assoluta lontananza ed estraneità dell’amministrazione da me rappresentata rispetto ad ogni possibile ambito delinquenziale che, come già provato al Tar, abbiamo sempre combattuto coraggiosamente con tutte le forze. Mi dispiace soltanto che occorre attendere i tempi tecnici della Giustizia per ridare alla città di Scanzano la dignità che merita”.
Il ricorso sarà infatti discusso e definito a Roma soltanto nel mese di dicembre.