Riduzione dell’indennità di carica, riduzione dell’indennità di funzione, riduzione dei rimborsi spese, abolizione dei rimborsi chilometrici e dell’indennità di fine mandato dei consiglieri regionali: sono le principali misure in tema di contenimento dei costi della politica approvate martedì dal Consiglio regionale della Basilicata su proposta dell’Ufficio di Presidenza e dei capigruppo consiliari.
In tutto si tratta di cinque proposte di legge (approvate all’unanimità quelle che modificano le leggi regionali n. 8/98, n. 32/2012, n. 42/2000 e n. 28/2010 e con la sola astensione del consigliere Romaniello di Sel quella che modifica la n. 38/2002 ed abroga la n. 54/1997), che in attuazione della legge n. 213/2012 produrranno un risparmio di circa un milione e mezzo di euro all’anno.
Per effetto di questi provvedimenti l’indennità di carica dei consiglieri regionali passa da 7.826,25 a 6.600 euro lordi per 12 mensilità: su questa cifra verrà applicata la trattenuta del 23 per cento per il vitalizio (fino alla fine della legislatura, poi è prevista l’abolizione) e la ritenuta Irpef del 43 per cento. Diminuita anche l’indennità di funzione, che, in base ai diversi incarichi ricoperti, va da un minimo di 300 a un massimo di 2.700 euro (fino ad oggi il massimo era 3.130,50) e sulla quale si applica la ritenuta Irpef del 43 per cento.
Confermata a partire dalla prossima legislatura l’abolizione del vitalizio (già decisa alcuni mesi fa), mentre per la restante parte di questa legislatura la trattenuta per il vitalizio sarà calcolata sulla media aritmetica delle diverse indennità di carica vigenti nella legislatura.
Dal prossimo primo gennaio sarà inoltre soppressa l’indennità di fine mandato, attualmente coperta per il 66 per cento dai versamenti dei consiglieri e per il 34 per cento dal Consiglio regionale, con un risparmio previsto a regime di circa 340 mila euro.
Le maggiori novità di carattere normativo riguardano i rimborsi spese per l’esercizio del mandato: d’ora in poi ai consiglieri regionali verrà assegnata una somma omnicomprensiva di 4.500 euro al mese (per gli assessori esterni questa cifra sarà di 2.250 euro), che sostituisce tre voci: la diaria (3.240,20 per i consiglieri ed assessori esterni, 4.212,26 per il presidente della Giunta e 3.726,23 per il presidente del Consiglio regionale per un totale di circa 1 milione e 300 mila euro all’anno), i rimborsi chilometrici per i consiglieri non residenti nel capoluogo (circa 360 mila euro all’anno) ed il rimborso per le spese di segreteria e rappresentanza (2.675,39 euro mensili per ogni consigliere ed assessore esterno, per un totale di circa 1 milione e 60 mila euro all’anno).
Per le spese di funzionamento sarà assegnata ai gruppi consiliari una somma di 6.000 euro per ogni consigliere (a fronte dei 19 mila euro per consigliere spesi fino ad oggi), con un risparmio di circa 390 mila euro all’anno.
Il risparmio derivante dal taglio delle indennità e dalla nuova normativa sui rimborsi spese sarà di circa 2 milioni di euro all’anno.
Di questi fondi, circa 500 mila euro saranno utilizzati per garantire fino al termine della legislatura, attraverso contratti di diritto privato da stipulare sulla base delle norme vigenti e nei limiti della spesa sostenuta nel 2012, le collaborazioni attivate a vario titolo dai consiglieri regionali.
“Con l’approvazione delle norme attuative della legge n. 213/2012, le Regioni italiane, come avevo più volte auspicato – ha affermato il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Folino – le Regioni italiane stanno opportunamente uniformando le indennità dei consiglieri e le norme che regolamentano le spese per il funzionamento delle istituzioni.
In questo senso, il pacchetto di leggi approvate oggi rende più semplice e più trasparente, al di là delle legittime opinioni che ognuno può manifestare, l’intera materia dei costi della politica”.