Ventisette minuti per pagare il ticket alle casse del San Carlo.
Sono quelli trascorsi dall’assessore regionale alla sanità, Attilio Martorano, che questa mattina si è messo in coda tra tutti gi altri cittadini per verificare in prima persona eventuali disagi e parlare con gli altri utenti in attesa.
L’esponente di giunta ha prelevato il biglietto dall’eliminacode alle 10 in punto ed è giunto alla cassa alle 10.27.
L’esponente di giunta ha prelevato il biglietto dall’eliminacode alle 10 in punto ed è giunto alla cassa alle 10.27.
All’operatore ha chiesto se ci fossero stati problemi procedurali che possano aver rallentato le operazioni, ed ha ricevuto una risposta negativa.
“La procedura è esattamente la stessa di prima della nuova norma sui ticket – ha spiegato l’operatore – sono cambiati i codici di esenzione ma tutto si svolge esattamente come in precedenza e negli stessi tempi”.
L’assessore ha inoltre chiesto agli operatori gli umori raccolti dai cittadini, umori tutt’altro che positivi quelli riscontrati dagli sportellisti.
E umori negativi anche quelli del Comitato Crisi che sulla “gita” dell’assessore replica dichiarando che “purtroppo Martorano non ha incrociato nemmeno uno dei numerosi cittadini che di fronte alla richiesta del pagamento di diverse centinaia di euro per alcune visite specialistiche, esami, prestazioni, ecc. ha rinunciato”.
Infatti il problema non sta tanto nei tempi di attesa del pagamento, ma nell’esosita di quest’ultimo.
“Il Comitato da tempo – si legge in una nota – ha messo in guardia il responsabile del Dipartimento Salute, la Giunta Regionale e l’intera classe politica e dirigente lucana sull’impatto che avrebbe avuto l’aumento dei ticket sulla popolazione che ha finalmente capito a sue spese che gli aumenti non si limitano alla ricetta farmaceutica ricetta ma riguardano principalmente la specialistica ambulatoriale”. “Purtroppo – sottolinea il Comitato – la crisi ha inciso sulle scelte degli italiani per le cure mediche essenziali: nel 2011 nel 2011, infatti, il 19% (che sale al 28% al Sud e da noi dopo l’introduzione dei ticket potrebbe essere maggiore) dei cittadini è stato costretto a rinunciare o rimandare cure mediche per il perdurare degli effetti della crisi economica”.
Ora la paura è che questo aumento del ticket potrebbe innalzare questo dato già così preoccupante.
Un detto rimarca sempre la salute prima di tutto ma forse ora, purtroppo a causa dell’aumento delle visite, sarà più difficile da attuare.
“La procedura è esattamente la stessa di prima della nuova norma sui ticket – ha spiegato l’operatore – sono cambiati i codici di esenzione ma tutto si svolge esattamente come in precedenza e negli stessi tempi”.
L’assessore ha inoltre chiesto agli operatori gli umori raccolti dai cittadini, umori tutt’altro che positivi quelli riscontrati dagli sportellisti.
E umori negativi anche quelli del Comitato Crisi che sulla “gita” dell’assessore replica dichiarando che “purtroppo Martorano non ha incrociato nemmeno uno dei numerosi cittadini che di fronte alla richiesta del pagamento di diverse centinaia di euro per alcune visite specialistiche, esami, prestazioni, ecc. ha rinunciato”.
Infatti il problema non sta tanto nei tempi di attesa del pagamento, ma nell’esosita di quest’ultimo.
“Il Comitato da tempo – si legge in una nota – ha messo in guardia il responsabile del Dipartimento Salute, la Giunta Regionale e l’intera classe politica e dirigente lucana sull’impatto che avrebbe avuto l’aumento dei ticket sulla popolazione che ha finalmente capito a sue spese che gli aumenti non si limitano alla ricetta farmaceutica ricetta ma riguardano principalmente la specialistica ambulatoriale”. “Purtroppo – sottolinea il Comitato – la crisi ha inciso sulle scelte degli italiani per le cure mediche essenziali: nel 2011 nel 2011, infatti, il 19% (che sale al 28% al Sud e da noi dopo l’introduzione dei ticket potrebbe essere maggiore) dei cittadini è stato costretto a rinunciare o rimandare cure mediche per il perdurare degli effetti della crisi economica”.
Ora la paura è che questo aumento del ticket potrebbe innalzare questo dato già così preoccupante.
Un detto rimarca sempre la salute prima di tutto ma forse ora, purtroppo a causa dell’aumento delle visite, sarà più difficile da attuare.