Nella serata di martedì Vitamaria Ventimiglia, materana, ha portato in Questura una torta per ringraziare la Polizia di Stato.
La donna, contenta della sentenza emessa dal Tribunale di Matera il 1 febbraio nei confronti del suo ex convivente, condannato a una pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione per la violenza perpetrata ai danni della Ventimiglia, ha voluto con questo gesto spontaneo sottolineare l’operato svolto dai poliziotti per l’attività d’indagine e il sostegno ricevuto dopo la presentazione della denuncia nei confronti del suo ex.
Un intervento degli operatori della Squadra Volante dello scorso 26 settembre ha posto fine ai maltrattamenti fisici e psicologici perpetrati da quell’uomo, che quel giorno venne arrestato dopo l’ennesimo episodio di violenza.
Sulla torta Vitamaria ha voluto collocare una scarpetta rossa in pasta di zucchero, simbolo della protesta contro la violenza subita dalle donne.
Dall’inizio del 2020, da quando ebbe inizio la sua relazione con l’uomo, di tre anni più giovane, la donna aveva visto la sua vita trasformarsi poco alla volta in un incubo, a causa dell’ossessiva gelosia di lui. Era arrivato a impedirle di uscire di casa da sola, di frequentare amici e addirittura di non permetterle di vedere la figlia quindicenne, nata da una precedente relazione della donna. Quasi tutti i giorni trovava un pretesto per litigare e aggredirla verbalmente e fisicamente, spesso sotto i fumi dell’alcool.
Vitamaria, con la sua torta offerta con gioia ai poliziotti, ha più volte ribadito che, grazie anche al sostegno delle Istituzioni e dei Centri Antiviolenza, dopo la denuncia non si è mai sentita sola e che ha voglia di iniziare un nuovo percorso di vita. Il suo augurio è che il suo coraggio possa scardinare ogni paura, diventando stimolo per altre donne vittime di violenza di genere a chiedere aiuto e denunciare.
Il sorriso di Vitamaria, che quell’uomo non è riuscito a spegnere, ripaga gli agenti della Polizia di Stato dell’impegno quotidianamente profuso per il servizio reso a favore della comunità.
Questura di Matera