Il sindaco di Policoro Rocco Leone ha sospeso, domenica pomeriggio, lo sciopero della fame.
La protesta, iniziata il giorno prima, era stata intrapresa per lanciare un segnale forte al governo centrale contro la sua decisione di avviare le trivellazioni nel mar Jonio.
La decisione è giunta a seguito di un incontro con il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, che ha voluto recarsi personalmente a Policoro per manifestare vicinanza e solidarietà e ribadire che la battaglia intrapresa dal primo cittadino policorese è la battaglia dell’intero popolo lucano.
“È un no motivato, basato su ragioni di merito, quello che la Regione Basilicata, per mano del suo governo, esprime alle trivelle in mare – ha dichiarato Pittella – È un no che tiene conto delle argomentazioni tecniche, supportate dalle valutazioni di buon senso ispirate dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, all’atto dell’approvazione della legge Sblocca Italia. Una legge che, come si sa, mira a salvaguardare il nostro Paese dalle eventuali conseguenze negative provocate dalle attività estrattive poste in essere da nazioni confinanti.
Nel caso delle ricerche in mare in Adriatico, al confine delle acque territoriali con la Croazia, è necessario per esempio capire in tempo utile se la coltivazione di giacimenti petroliferi e/o di gas da parte del Paese vicino possano creare pericolosi effetti di subsidenza sulle nostre coste, in particolare nel golfo di Venezia a rischio “acqua alta” E questo lo si può fare autorizzando seri studi preventivi, prodromici a qualunque attività di estrazione, in modo da opporre ragioni scientificamente inoppugnabili in sede europea a quei Paesi, come la Croazia, interessati a sfruttare le risorse minerarie nelle proprie acque territoriali dell’Alto Adriatico.
Nel caso dello Ionio, invece, questo rischio non esiste. Non ci sono nazioni rivierasche che possano farci correre quei rischi di inquinamento, subsidenza o altro chiaramente disciplinati dallo Sblocca Italia. Non esistono motivazioni tecniche o di opportunità economica che possano indurci a dire si alle trivelle in mare. Per non parlare della chiara scelta politica fatta da chi governa la Regione Basilicata di non andare oltre gli accordi del 1998 e del 2006 che, come è noto, riguardano solo ed esclusivamente le estrazioni in terra ferma Con gli altri Governatori del Sud, ed in particolare con Oliveiro della Calabria ed Emiliano della Puglia, sono certo riusciremo a mettere a punto una linea difensiva che partendo dalle considerazioni appena fatte, troverà nel Governo un interlocutore attento alle nostre tesi, così come peraltro abbiamo già avuto modo di verificare all’atto della conversione in legge del decreto Sblocca Italia. E in ogni caso, nel mentre riconfermiamo la linea del dialogo, vogliamo con altrettanta nettezza ribadire il nostro forte, fortissimo no alle trivellazioni in mare, pronti ad opporci con tutti i mezzi che la legge ci mette a disposizione ad una attività che consideriamo lesiva degli interessi del territorio e delle nostre comunità”.
“La preoccupazione resta immutata – ha commentato Leone – ma ho accolto con favore la volontà del presidente Pittella di individuare in brevissimo tempo una strategia comune da perseguire per scongiurare il pericolo di estrazioni. Ed ho apprezzato il suo impegno a voler accogliere la nostra proposta di convocare nei prossimi giorni una grande manifestazione di piazza qui a Policoro, che vedrà coinvolte anche le regioni Puglia, Calabria e probabilmente anche l’Abruzzo. Come quella di iscrivere a breve un ordine del giorno sul tema in Conferenza Stato – Regione.
Pittella si è anche impegnato a verificare la possibilità di reintrodurre il reato che punisce l’uso dell’air gun come metodo di ricerca di idrocarburi in mare.
Il mio gesto è servito per accendere i riflettori su un tema che reputo drammaticamente importante per il futuro della nostra comunità e per la crescita di un territorio che non si piegherà a decisioni contrarie al suo volere.
Reputo il Governatore una persona d’onore, e che ha pubblicamente dichiarato di battersi, se necessario, contro il Governo Renzi, ma sono pronto a sostenere una rivolta popolare qualora le nostre richieste verranno disattese.
Infine – ha concluso il primo cittadino policorese – voglio ringraziare quanti, in queste ore, sono stati al mio fianco spronandomi a non mollare e dire loto che sarò vigile e pronto a battermi perché il nostro mare non si tocchi.”
Foto Giuseppe Ferrara – Facebook