Un giovane rom è stato scoperto e denunciato all’Autorità giudiziaria dalla Polizia per aver raggirato e tentato di raggirare due automobilisti con la “truffa dello specchietto rotto” ovvero la “truffa del pongo”.
Gli investigatori del Commissariato di Policoro hanno avviato una rapida indagine dopo una telefonata pervenuta al 113.
Un cittadino intorno alle 9:30 di mattina a bordo della sua autovettura, mentre percorreva la strada provinciale per Montalbano Jonico, località Tinchi, è stato superato da una Toyota Yaris, che subito dopo ha frenato posizionandosi trasversalmente sulla carreggiata in modo da bloccargli il passaggio.
Dall’auto è sceso un giovane alto e robusto che, con uno specchietto retrovisore rotto in mano e rivolgendosi in siciliano, pretendeva 50 euro a titolo di risarcimento sostenendo che l’altro gli avrebbe causato il danno durante un sorpasso.
Intimorito dall’aggressività del giovane, l’automobilista ha ceduto alla richiesta consegnandogli la somma pretesa.
In realtà si trattava di una messinscena ormai abbastanza nota per trarre in inganno il malcapitato automobilista facendogli credere di aver provocato la rottura dello specchietto retrovisore e indurlo a versare una somma in contanti. Una variante è quella “del pongo”, che consiste nel lanciare una pallina di pongo contro la portiera del mezzo della vittima in modo che lasci una lunga striscia gommosa che simuli la “strisciata”, prova del contatto in realtà mai avvenuto.
Variante messa in scena lo stesso giorno in agro di Scanzano Jonico, lungo via Firenze in località Terzo Cavone. Protagonista, stando alle descrizioni raccolte dagli investigatori, ancora una volta il giovane siciliano della Yaris.
Questa volta un altro ignaro automobilista, mentre superava alla guida di un furgone la piccola vettura della Toyota, che aveva notato essere di colore grigio, sentiva un rumore come di una pietruzza che colpiva il suo mezzo. Poi si accorgeva che la Yaris lo tallonava lampeggiandogli con i fari. Il conducente si è fermato accostando a destra della carreggiata e dall’altro veicolo è sceso un giovane che lo ha aggredito verbalmente in cadenza siciliana: “Mi hai rotto lo specchio. Costa novantotto euro. Mi fai l’assicurazione oppure mi dai i soldi”.
Il giovane ha mostrato uno specchietto che, a suo dire, si era staccato dal suo alloggiamento a seguito dell’urto provocato dal furgone in corsa. L’automobilista però ha notato che lo specchietto non presentava alcuna graffio o evidenti segni di collisione mentre il suo furgone riportava una strisciata come se avesse collimato con un altro mezzo. Solo che la strisciata sul furgone era di gomma nera mentre l’altro veicolo era grigio.
A questo punto, l’uomo non è caduto nel tranello e ha invitato il giovane a sporgere denuncia al Commissariato. L’inaspettata risposta ha confuso il “siciliano” che ha lasciato cadere ogni richiesta preferendo abbandonare il campo frettolosamente.
Le indagini del personale del Commissariato di Policoro hanno consentito di individuare il truffatore in un giovane di nazionalità italiana di etnia rom, F.S., che è stato pertanto denunciato. Nei suoi confronti, inoltre, è in atto la procedura per l’applicazione del divieto di ritorno nei comuni di Policoro, Scanzano e Pisticci.
Gli investigatori sono tuttora al lavoro per accertare se altre truffe identiche segnalate nel Comune di Nova Siri e in quello di Rotondella sono da attribuire allo stesso soggetto. I cittadini sono pertanto invitati a segnalare eventuali analoghi casi per comprendere se ci sono altri soggetti che mettono in altri la stessa truffa o la responsabilità è da attribuire sempre alla stessa persona.
Come con l’attività sopra descritta, il Commissariato di Policoro è sempre attento al controllo del territorio anche mediante accertamenti a domicilio delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. A seguito di uno di tali controlli, il Commissariato di Policoro ha denunciato inoltre a piede libero un giovane albanese, F.B., da poco più di un mese agli arresti domiciliari in Policoro per violazione di domicilio e lesioni personali aggravate in concorso, perché resosi responsabile del reato di evasione.
Infatti, la sera del 31 ottobre scorso, ha lasciato la luce e la tivvù accesa per far credere che fosse in casa e andava a festeggiare “Halloween” fuori. Ma i poliziotti non sono caduti nel tranello accertando i fatti invece realmente accaduti.
Questura di Matera