“Il 29 settembre dello scorso anno, dopo una lunga agonia, si è spenta, presso l’Ospedale San Carlo di Potenza, Annunziata Giordano, per cause ancora in corso di accertamento da parte dell’Autorità Giudiziaria, che lavora sulle ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia, aggravati dall’evento morte, e di circonvenzione di incapace, per cui è indagata una persona con la quale la stessa Annunziata Giordano aveva instaurato una relazione affettiva”.
Inizia con queste parola la nota di Pino Giordano, fratello della signora Annunziata e segretario provinciale dell’Ugl Matera che, scrive nel comunicato “ha seguito, come è ovvio, con la massima attenzione possibile, per quanto gli potesse essere consentito di fare, le attività investigative riferite alle vicende della sua congiunta, avendo cura, però, per una deliberata scelta in tal senso, di assumere e di tenere sempre un profilo basso, evitando di dare risonanza mediatica alla propria storia ed evitando per sé ogni forma di esposizione mediatica. Tanto ha fatto lasciando che gli inquirenti lavorassero con la massima serenità e tranquillità, per rispetto degli stessi inquirenti, nei quali ha sempre riposto la massima fiducia, e, soprattutto, per rispetto della memoria di “Tina” (così la chiamavano i suoi cari e gli amici) la cui esistenza è stata sempre caratterizzata dalla massima riservatezza.
E, tuttavia, il lungo tempo trascorso dalla morte della propria congiunta, segnato proprio dal compimento dell’anno dalla sua scomparsa, fa sì che adesso Pino, sempre e soprattutto per il rispetto della sua memoria, si aspetti che le indagini espletate diano evidenza degli esiti ai quali sono giunte, per potere, alla fine, avere un punto di approdo sull’individuazione delle cause della morte della congiunta e su eventuali responsabilità, che sarebbero gravissime, per i fatti verificatisi”.