Un appello per la conservazione del polo museale regionale della Basilicata

museo policoro

Le organizzazioni sindacali, imprenditoriali, culturali e civiche della Provincia di Matera e dei territori contermini, che hanno promosso nei mesi scorsi la Marcia per la Cultura e le iniziative pubbliche ad essa collegate, esprimono la più ferma protesta e condanna in relazione alla decisione del Mibact di sopprimere con proprio decreto l’autonomia del Polo museale regionale della Basilicata – Sede Matera – mediante la sua aggregazione funzionale ed amministrativa alla omologa istituzione della Regione Puglia.

Si tratta di una decisione che mette in discussione non solo tutto il lavoro di programmazione e di gestione effettuata nei decenni scorsi – che ha avuto esiti molto lusinghieri per la promozione e valorizzazione del patrimonio storico, artistico, archeologico, architettonico, naturalistico e demoetnoantropologico del territorio provinciale in particolare e di quello regionale più in generale – ma che, anche e soprattutto, finisce per ridimensionare e perfino svilire la valenza e il prestigio di tale patrimonio, sempre più e meglio conosciuto ed apprezzato nel mondo dagli studiosi, dai visitatori e dall’opinione pubblica più attenta.

La decisione assunta dal Mibac è ancora più inaccettabile se si considera che si colloca nel 2019, anno nel quale l’attenzione e l’interesse mondiali rivolti a Matera ed anche a tutto il territorio circostante sono ulteriormente cresciuti e sono sempre più oggetto di scoperta e di ammirazione.

Il provvedimento del Mibac, sopprimendo l’autonomia funzionale ed amministrativa del Polo museale regionale della Basilicata, inevitabilmente finirà per compromettere le aspettative di rilancio economico del territorio provinciale ed anche regionale, che sono strettamente collegate alla valorizzazione e promozione dei beni culturali ed ambientali, in quanto considerate la principale risorsa per una prospettiva non effimera da offrire ai tanti e troppi giovani e meno giovani costretti all’emigrazione in cerca di lavoro.

Le organizzazioni che promuovono questo appello non sollevano solo una questione localistica, legata alla mortificazione di un’eccellenza territoriale. La contestazione investe l’impianto complessivo sul quale è fondato il provvedimento ministeriale. Infatti, questa misura determinerà le medesime conseguenze negative anche nei confronti delle analoghe situazioni delle altre Regioni, ciascuna delle quali vanta una propria specifica ed inconfondibile identità da valorizzare singolarmente.

Le organizzazioni firmatarie invitano pertanto i lavoratori, i cittadini tutti ed in particolare i giovani a sottoscrivere il presente appello, che viene indirizzato, oltre che alle Istituzioni governative e regionali, soprattutto alle forze politiche rappresentate in Parlamento, affinché, specialmente nell’attuale momento di passaggio della crisi politica, non si trascuri di porre rimedio a quanto sopra rappresentato, prevedendo la revisione del provvedimento già in sede di fissazione dei punti programmatici per il nuovo governo.

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