Sono stati veramente tanti, a Policoro, a darsi la mano lungo la spiaggia per dare vita ad un’unica catena umana, un segnale forte per difendere l’acqua lucana e il mar Jonio dalle estrazioni petrolifere.
Secondo gli organizzatori sono stati circa seimila i partecipanti, con il coinvolgimento non solo della spiaggia di Policoro ma anche di quelle dei comuni limitrofi, e di tantissimi turisti, provenienti anche da fuori, che si sono avvicinati agli obiettivi della manifestazione.
Un vero e proprio abbraccio tra terra e mare per difendere l’acqua lucana, fonte di ricchezza illimitata, che oltre alla vita sostiene intere economie agricole e industriali di valore superiore a quello realizzato dalla estrazioni petrolifere.
“Il petrolio della Basilicata è e resta l’acqua – hanno spiegato le associazioni promotrici – fuori quindi il petrolio inquinante e speculativo dall’acqua”.
Nei pressi del luogo di raccolta, al lido Sirena, è stata appesa una carta con segnati i luoghi di estrazioni, in atto o prossime venture, come ci ha spiegato Felice Santarcangelo, responsabile dell’associazione “No Scorie Trisaia”.