Nuova lettera del sindaco di Pisticci, Vito Anio Di Trani, sull’inquinamento in Valbasento.
La richiesta è stata indirizzata, tra gli altri, alla Prefettura di Matera, all’Arpab e alle Forze dell’Ordine presenti sul territorio provinciale.
“Al fine di tutelare la salute di chi abita e lavora in Val Basento – scrive Di Trani – di migliorare le condizioni ambientali e quindi la qualità della vita di chi vive nel quartiere residenziale ex Enichem e non solo, di tutelare il buon nome delle industrie che svolgono la loro attività nel sito in questione, si chiede di appurare se e come i liquami di ogni azienda vengono smaltiti, di controllare ed analizzare, adesso a tappeto e, successivamente a campione, il contenuto di tutte le autobotti che giungono trasportando materiale da smaltire presso Tecnoparco Valbasento S.p.A.
Tanto al fine di venire a conoscenza, in maniera precisa ed inconfutabile, delle sostanze in entrata, per avere contezza anche dei prodotti ultimi dello smaltimento ivi compresi gli elementi volatili, causa dei cattivi odori denunciati dai cittadini, così come previsto in tema di tracciabilità e rintracciabilità dei sistemi.
E sulla questione Tecnoparco intervengono, con una nota, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza della società Tecnoparco, Rocco Baldari e Maurizio Girasole, che chiariscono come “l’impianto di depurazione comprensoriale dell’area industriale della Valbasento è uno strumento complesso al servizio della tutela ambientale del territorio lucano e non solo. L’impianto biologico è e sarà indispensabile ingranaggio per la tanto attesa bonifica dell’intera area industriale della Valbasento.
Gestito dai lavoratori della Tecnoparco, cittadini della provincia di Matera, è strategico per il corretto funzionamento delle discariche lucane.
Inoltre, è al servizio delle attività industriali della valle e ne facilita la conduzione quotidiana.
Progettato e dimensionato per servire l’intera area industriale Ferrandina Pisticci ( ci riferiamo ad attività di chimica pesante, con lavorazioni di derivati del petrolio ad alto impatto ambientale) è oggi al servizio del territorio lucano per contribuire all’eco sostenibilità dell’estrazioni petrolifere.
Non è una fabbrica di ‘merendine’, ma un complesso impianto dove sono gestiti prioritariamente reflui industriali e che negli anni ha visto massicci investimenti in tecnologie e formazione delle maestranze, sul quale esistono investimenti cantierizzati e formalizzati alla Rsu e alla Rls per ‘coprire’ le vasche di trattamento dei reflui.
La RLS, a seguito della lettera del Sindaco di Pisticci, ha richiesto e subito avviato un confronto con la dirigenza della Tecnoparco per verificare eventuali disservizi accaduti nell’intera area industriale per meglio comprendere la provenienza degli ‘odori’ avvertiti.
L’area industriale ha fortunatamente in produzione delle fabbriche chimiche che hanno i loro ‘odori’ caratteristici e che come un Dna si portano dietro anche con i reflui che arrivano all’impianto di depurazione Tecnoparco.
E’ necessario inoltre chiarire che le istituzioni locali e regionali hanno tutti gli strumenti per spiegare ai cittadini del quartiere residenziale cosa succede dal punto di vista produttivo nella Valbasento e come vengono gestite le attività industriali e di servizio”.