Un nuovo regolamento sulle modalità di verifica delle presenze dei consiglieri alle riunioni dell’Assemblea e delle Commissioni, per chiarire e delimitare i casi in cui le assenze possono essere giustificate; e due proposte di legge, la prima per eliminare ogni problema di interpretazione sulla norma che abolisce i vitalizi a partire dalla decima legislatura e per stabilire che una parte che delle spese per l’esercizio del mandato dovrà essere destinata esclusivamente ai contratti che i consiglieri regionali stipulano con i propri collaboratori, e la seconda per uniformare le indennità e i rimborsi spese dei componenti degli organi di partecipazione. Di questo ha discusso oggi, prima della riunione del Consiglio regionale, la Conferenza dei capigruppo riunita alla presenza del presidente della Regione Pittella.
Le tre proposte sono state avanzate dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale “per chiarire l’interpretazione di qualche norma, disciplinare in maniera più chiara alcune materie e ridurre e razionalizzare ulteriormente i costi di funzionamento del Consiglio regionale”, ha spiegato il presidente dell’Assemblea Piero Lacorazza. In pratica, con il nuovo regolamento si prevede che le assenze giustificate alle riunioni del Consiglio e delle Commissioni (quelle cioè che non danno luogo alla decurtazione di 100 euro prevista dalla legge) sono solo quelle dovute ad impegni istituzionali, a motivi di salute (dietro presentazione di certificato medico), a lutto di parenti e affini e quelle rilevate a seguito di verifica del numero legale, purché in precedenza sia stata rilevata la presenza. Mentre la sostituzione con delega del componente di una Commissione non costituisce causa di giustificazione dell’assenza.
La proposta di modifica delle leggi regionali n. 38/2002 e n. 8/1998 conferma quanto stabilito da due recenti norme approvate dal Consiglio regionale nella precedente legislatura, e cioè che a partire dalla decima legislatura viene abolito il vitalizio, precisando però (al fine di evitare problemi di interpretazione delle norme precedenti) che “tale trattamento è corrisposto solo ai consiglieri che hanno maturato tale diritto entro la fine della nona legislatura”. Si prevede, inoltre, che una parte della somma corrisposta ai consiglieri regionali per le spese di esercizio del mandato (4.500 euro) debba essere esclusivamente impegnata per i contratti dei collaboratori.
La proposta di modifica delle leggi regionali n. 27/1991, n. 5/2007 e n. 20/2000 ha lo scopo di uniformare l’indennità di missione dei componenti degli organi di partecipazione, commisurandola a quella dei dirigenti della Regione (prima in alcuni casi il riferimento era l’indennità di missione dei consiglieri). Prevista inoltre la diminuzione dell’indennità del difensore civico, che sarà pari al 40 per cento (e non al 50 per cento) dell’indennità di carica dei consiglieri regionali. Le stesse indennità di missione dei consiglieri regionali saranno oggetto di una proposta di rivisitazione rispetto ai parametri in uso per i dipendenti pubblici.
Alla riunione della Conferenza dei capigruppo, oltre ai presidenti Consiglio e della Giunta regionale, Lacorazza e Pittella, hanno partecipato i consiglieri Cifarelli, Polese, Galante, Bradascio, Leggieri, Benedetto, Rosa, Romaniello, Mollica, Napoli, Pace, Pietrantuono e Santarsiero. Decisa infine la data della sessione comunitaria del Consiglio regionale, che si terrà il 29 aprile.