Confronto a carte scoperte, carico di spunti e contenuti di altissimo valore. L’idea che ha accomunato tutti i partecipanti è la “vincente sinergia” che si esprime nel combinare la bellezza del territorio con la qualità dei suoi prodotti.
“Il Metapontino, viaggio in un territorio ben coltivato”, il titolo dell’iniziativa svoltasi venerdì scorso a Policoro e a cui hanno partecipato lo scrittore e giornalista Giorgio Boatti, autore del libro “Un paese ben coltivato” – viaggio nell’Italia che torna alla terra e, forse, a se stessa – che ha raccontato – fra le altre straordinarie esperienze italiane – del Metapontino, comprensorio a forte vocazione agricola capace di ritagliarsi la fama di distretto della fragola fra i più autorevoli del Paese.
L’evento, voluto dall’imprenditrice di Policoro Carmela Suriano, pioniera della coltivazione della fragola top quality Candonga (varietà Sabrosa) e ideatrice del Club Candonga, ha visto la partecipazione Rocco Leone, di Gabriele Troilo, professore di Economia e gestione d’impresa all’Università, Gianpiero Perri, direttore Generale APT, Berardino Marchitelli, presidente L.a.Me.t.a.(Libera associazione mediterranea tecnici in Agricoltura), Gianluca Gariuolo, Gal Cosvel, lo scrittore Giorgio Boatti.
Prima dell’inizio dei lavori, il saluto dell’amministrazione cittadina di Policoro affidato al sindaco Rocco Leone. A seguire l’intervento di Gariulo che ha descritto il ruolo del Cosvel e la progettualità in atto nel ricercare le strategie che favoriscano la promozione del territorio attraverso la bontà dei suoi prodotti e la qualità dei servizi culturali e informativi.
Marchitelli si è soffermato sugli aspetti tecnici della coltivazione della Candonga che necessita di altissime competenze professionali e costante aggiornamento. “L’agricoltura contemporanea non è solo una questione di produttività, anzi l’esperienza Candonga, visti i riscontri ottenuti sui mercati, insegna che è la qualità ad essere premiata che va necessariamente coniugata con la sostenibilità ambientale, il rispetto del disciplinare di produzione e di tutte le regole stabilite a livello europeo. I produttori del Metapontino hanno raggiunto un elevatissimo indice di specializzazione nella fragolicoltura, tant’è che la loro Candonga ha caratteristiche organolettiche che la rendono inconfondibile”. Marchitelli ha relazionato sull’altissimo valore espresso anche da altre coltura, fra queste le drupacee che occupano superfici molto estese. “Pesche, albicocche e nettarine prodotte qui, in grado di differenziarsi sui mercati e competere qualitativamente con produttori come Spagna e Grecia. Anche queste varietà testimoniano il profondo mutamento dell’agricoltura e la professionalità raggiunta dai produttori”.
Carmela Suriano ha posto l’attenzione sui passaggi che hanno determinato il successo della fragolicoltura del Metapontino, quindi la “sweet revolution” determinata dal passaggio dalla pianta frigo-conservata a quella fresca che ha migliorato la qualità della produzione. “La fragolicoltura del Metapontino – ha spiegato – è seconda in Italia per superfici coltivate e prima per innovazione dei processi produttivi, il comparto è in costante crescita ed è capace di attirare investimenti e offrire grandi opportunità di lavoro in un lungo arco temporale che va dalla preparazione dei campi fino a tutto il periodo di raccolta che inizia a gennaio e prosegue fino a giugno”. L’imprenditrice ha poi parlato del valore evocativo e culturale delle produzioni lucane “autentiche espressioni del mangiare bene, del mangiare sano”. Non a caso, la dieta Mediterranea è considerata dall’Unesco fra i beni immateriali patrimonio dell’umanità.
“L’agricoltura ha un’altra grande responsabilità che è quella di porsi come elemento di salvaguardia del territorio, dei paesaggi e degli stili di vita sani. Siamo convinti che la combinazione fra agricoltura e turismo potrebbe portare benefici enormi e diffusi alla comunità per questo auspichiamo la necessità di comunicare attraverso la fragola, il comprensorio del Metapontino creando sinergie fra produttori agricoli e operatori turistici e rafforzando così l’identità di quest’area della Basilicata ricca di storia e bellezze naturali. Strutture ricettive giudiziose e a basso impatto ambientale potrebbero ospitare turisti anche nel periodo che tradizionalmente non è quello estivo. Anche questo potrebbe essere un contributo significativo alla destagionalizzazione”. Infine Suriano ha rimarcato l’importanza della comunicazione: dai sistemi tradizionali a quelli più attuali come i social network che accrescono la notorietà del brand a costi molto più contenuti rispetto alle tradizionali uscite in Tv.
Lo scrittore Giorgio Boatti ha condiviso con i presenti quella che è stata una delle chiavi metodologiche della sua ricerca diventata poi opera letteraria: “sfatare l’autodenigrazione, sport nazionale troppo diffuso e che induce tanti a pensare che tutto vada male in Italia”.
Boatti è poi entrato nel vivo del suo intervento: “Nel mio viaggio in Italia ho scoperto le eccellenze, le conoscenze e le esperienze di vita che stanno dietro a tante imprese agricole di successo. Giovani che hanno conseguito lauree prestigiose, hanno fatto esperienze lavorative all’estero e che poi hanno deciso di tornare alla terra, nelle loro aziende in cui hanno portato tutte le loro conoscenze e la voglia di innovare. In quel tessuto virtuoso ho visto riaffiorare il ritorno all’essenziale, alla cultura del lavoro squisitamente italiana fatta sì di spirito di sacrificio ma anche di successi. Il Sud poi mi ha stupito, perché qui le difficoltà ci sono e si vedono ma allo stesso tempo ho ascoltato la voglia forte che fa superare qualsiasi problema. La storia di Carmela Suriano in questo senso è eloquente”.
Il professor Troilo ha parlato dell’importanza del marketing e delle relative strategie. “Non c’è una strategia universale, c’è però il metodo nel fare marketing. Occorre conoscere chi è il consumatore, cosa vuole, scegliere a quale consumatore rivolgersi e saper differenziare il prodotto che si vuole mettere sul mercato. Non ci si ammali mai della sindrome da ‘Marchese del Grillo’, quindi credere di essere differenti per definizione. Occorre invece dimostrare realmente di essere unici nell’offerta e convincere i consumatori a scegliere i nostri prodotti, dargli una ragione in più e diversa. Spesso gli italiani credono di essere più noti all’estero di quanto in realtà siano. I consumatori scelgono quello che conoscono, diamo quindi attraverso i prodotti anche le informazioni necessarie in questa direzione. Qui subentra poi la funzione della comunicazione che è fondamentale per essere competitivi”.
Gianpiero Perri ha rivolto l’invito a tutte le amministrazioni ad essere più attive sul fronte delle infrastrutture: “E’ possibile coniugare turismo e agricoltura ma è necessario rinsaldare il rapporto fra pubblico e privato. E’ necessario potenziare i trasporti, e il compito spetta al pubblico. Sull’agriturismo in Basilicata occorre fare un esame di verità, su tanti progetti finanziati negli anni passati purtroppo in pochi hanno retto, molti hanno smesso di fare attività agrituristica per fare un altro uso degli immobili. Oggi la Basilicata riesce a far numeri grazie ai villaggi e alla vicinanza degli aeroporti di Brindisi e Bari. Quanto agli obiettivi futuri, è vitale rafforzare il brand Basilicata, che si pone come nuovo player, e rafforzare le produzioni cinematografiche che sono un ottimo veicolo di promozione. Per il prossimo anno abbiamo la bellezza di almeno dieci produzioni, di cui due sono di risonanza internazionale”.